A gennaio continua il trend positivo dei fondi comuni in attivo per 4,6 miliardi

A gennaio nelle casse dei gestori sono entrati complessivamente 12 miliardi, 5,1 dalle gestioni collettive e 7,3 da quelle di portafoglio, mentre il patrimonio totale dell’industria del risparmio ha raggiunto i 2.424 miliardi, in crescita rispetto a dicembre. In realtà la lettura dei dati deve tenere conto che nel saldo di raccolta, ben 10 miliardi arrivano dalle operazioni infragruppo del gruppo Generali: 7,6 da nuovi mandati assicurativi con clienti esterni al gruppo e 2,5 dai fondi monetari all’interno dei mandati assicurativi in gestione. Determinante, quindi, il peso del gruppo leader del mercato nell’ indirizzare l’andamento complessivo del l’intero settore, indipendentemente da valutazioni strettamente collegate all’andamento dei mercati o alle scelte di investimento da parte dei risparmiatori retail.

I fondi comuni

Anche a gennaio questo segmento ha continuato a muoversi in territorio positivo con flussi per 4,6 miliardi e un patrimonio di oltre 1.138 miliardi, pari al 47% del totale. Tra i trend più interessanti, da segnalare il raddoppio della raccolta da parte dei prodotti bilanciati che hanno archiviato il primo mese dell’anno con i conti in attivo per 1,5 miliardi. In calo ma sempre ampiamente positivo il saldo degli azionari con 1,8 miliardi, mentre si è sensibilmente ridimensionato il dato degli obbligazionari, passati da 1,6 miliardi a 900 milioni. Non si ferma l’esodo dai fondi flessibili (-1,4 miliardi), ma anche i monetari sono sempre meno presenti nei portafogli delle famiglie italiane. A livello di categoria il risultato di questi fondi è positivo per 1,8 miliardi, ma la cifra è strettamente collegata al dato di Generali che con il fondo money market ha raccolto 2,5 miliardi. Al netto di questa cifra il saldo di tutti gli altri prodotti monetari del mercato è negativo per oltre 750 milioni, a conferma che questi strumenti non sono rappresentativi delle scelte delle famiglie italiane ma sono utilizzati prevalentemente dagli istituzionali.

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I gruppi

Ha puntato con decisione sui fondi il gruppo Credem che ha incassato 1,4 miliardi, ma anche JP Morgan Asset Management nelle cui casse sono entrati 805 milioni e Ubs Asset Management , in attivo per 422 milioni. Conti positivi anche per Poste Italiane (370 milioni) e Azimut (346 milioni), mentre sono andati in territorio negativo Intesa Sanpaolo (-948 milioni), Deutsche Bank (-625 milioni ) e Amundi (-305 milioni).

Fonte: Il Sole 24 Ore