A Marettimo il festival del cinema dedicato all’Obiettivo Onu numero 14

Nour ha vinto sia il premio della giuria sia quello del pubblico

La comunità di turisti e marettimari di residenza e di ritorno (in tantissimi vivono in California e tornano solo per le vacanze) è rimasta affascinata dagli esploratori e dalle loro immagini, incantata dalla celebrazione della natura, divertita dal film “Burraco fatale” e dal talk show con la regista Giuliana Gamba, commossa dall’ultima opera di Pupi Avati, “Lei mi parla ancora” (fuori concorso) e dal toccante “Padre nostro” con Pierfrancesco Favino. Ma le ore più dense di emozioni sono state quelle trascorse guardando sotto le stelle il meraviglioso “Nour” con Sergio Castellitto e ascoltando nel talk show dopo la proiezione il regista Maurizio Zaccaro e il medico di Lampedusa sulla cui storia (e sui cui libri) è stato incentrato il film: Pietro Bartolo. L’ovazione e le lacrime del pubblico hanno fatto presagire una pioggia di riconoscimenti per il film in gara, che smonta molti pregiudizi collettivi sui migranti e sui rifugiati. Più che meritati, dunque, i due trofei vinti da “Nour”: il premio del pubblico e la Stella maris attribuita dalla giuria presieduta da Luciano Sovena (produttore cinematografico ed ex presidente di Lazio film commission),

“Non sono un eroe, ho fatto solo il mio dovere”, si è schermito il “dottore dei migranti” Bartolo, che in trent’anni ha accolto e curato oltre 300mila persone e ricomposto centinaia di cadaveri di esseri umani annegati o uccisi dalla “malattia del gommone” (micidiale esposizione alla benzina e all’acqua salata, in grado di ferire e ammazzare soprattutto le donne al centro dei natanti dei trafficanti di morte). “Ora però  il mio dovere è testimoniare gli orrori che ho visto sui corpi, nelle anime e negli occhi dei migranti – ha aggiunto -. Per questo mi batto al Parlamento europeo, come eurodeputato, perché il Mediterraneo non sia più una grande tomba, ma solo luogo di grandi civiltà”.

“Questo paladino della sostenibilità sociale, con la sua opera instancabile prima di medico e ora di divulgatore e decisore politico, è il simbolo vivente  che ciascuno di noi può dare il suo apporto, nel suo ambito, per salvare il pianeta non solo dai cambiamenti climatici ma anche dalle diseguaglianze economiche e sociali che ne minano l’equilibrio”, ha ricordato Gabriella Carlucci, nella sua triplice veste di conduttrice, manager della cultura e vicepresidente dell’associazione non profit organizzatrice SoleMar Eventi. In effetti, Pietro Bartolo, interpretato sullo schermo con maestria e sensibilità da Sergio Castellitto, lavora a molti Obiettivi Onu di sviluppo sostenibile: il numero 1 (sconfiggere la povertà), il 2 (sconfiggere la fame), il 3 (salute e benessere), il 10 (ridurre le disuguaglianze), l’11 (città e comunità sostenibili), il 16 (pace, giustizia e istituzioni solide) e il 17 (partnership per gli obiettivi). Al termine del talk show, una abitante di Marettimo lo ha ringraziato a nome della comunità di isolani, in sintonia con i fratelli di Lampedusa, ricordando che il mare è ponte fra popoli e non muro invalicabile e che non a caso il faro di Punta Libeccio, di grande portata luminosa, incrocia i raggi del faro di Capo Bon in Tunisia. Un’immagine simbolica di amicizia fra popoli di pescatori, troppo spesso in disputa fra di loro o impegnati a ripescare dalle acqua cadaveri o naufraghi. 

Tanti gli eventi in programma e le partnership internazionali

Questo spirito di fratellanza fra popoli del mare ha pervaso anche gli organizzatori del festival, che, grazie all’attivismo di Gabriella Carlucci, hanno stretto partnership internazionali con i festival di Formentera, Palma di Maiorca, Minorca, Malta, Ortigia, Alghero, Trani, Malta e Montenegro. Sostenuta dal Fondo sociale europeo Sicilia, la kermesse è stata fortemente voluta, in spirito filantropico, dall’industriale lombarda Beatrice Just, dall’avvocato comasco-milanese Giorgio Rusconi e dall’assicuratore trapanese Toto Vento. Patrocinata dal ministero della Cultura, dall’Area marina protetta Isole Egadi diretta da Salvatore Livreri Console, e dal Comune di Favignana, Levanzo e Marettimo (guidato dal sindaco Francesco Forgione) e sostenuta da un pool di sponsor privati guidati da Unipol, la manifestazione ha goduto della collaborazione del Wwf e del Future food institute. Proprio quest’ultima organizzazione, guidata da Sara Roversi, ha ospitato a Marettimo prima della rassegna cinematografica i giovani del Food and climate shaper boot camp – attivato con la Fao e coordinato in loco da Claudia Laricchia – che ha regalato all’isola cinque progetti di sviluppo locale sostenibile.

Il festival – che ha assegnato numerosi premi, fra cui quello alla carriera a Michele Placido (fra i premianti anche il senatore Maurizio Gasparri) – è stato arricchito da un fitto programma di spettacoli e intrattenimenti, dal Green village con in vetrina le produzioni siciliane ecosostenibili d’eccellenza, e dal varo di Ev-Ita (prima imbarcazione a basso voltaggio e alta potenza), e sarà documentato da una trasmissione tv prodotta per Rai2. La risorsa mare, quindi, passerà dalla sua celebrazione sul grande schermo al piccolo schermo, passando per quelli di cellulari e pc grazie alla campagna sui social media.

Fonte: Il Sole 24 Ore