A New York prendere casa al Flatiron costa da 12 a 50 milioni di dollari

A New York prendere casa al Flatiron costa da 12 a 50 milioni di dollari

La parte per il tutto, nel caso specifico, una città: come abitare in uno dei palazzi di place des vosges, a Parigi, o a Piccadilly Circus, a Londra. Equivale a questo prendere casa nel Flatiron Building, l’iconico palazzo a forma di “ferro da stiro” eretto nel 1902, su progetto in stile Beaux-Arts dell’architetto Daniel Burnham, negli angusti confini in un lotto triangolare tra la 23a strada, la Quinta Strada e Broadway, a Manhattan, New York. Al momento, trasformare in realtà il sogno di molti turisti italiani in vacanza nella Grande Mela costa, al minimo, 12 milioni di dollari, al massimo 50.

Prezzi tra i 12 e i 50 milioni di dollari

Come rivela il Financial Times in un articolo dedicato alla conversione in appartamenti residenziali del grattacielo di 22 piani originariamente concepito come sede dell’impresa edile Fuller Company, “questa carismatica torre a forma di cuneo (….) è diventata un elemento indispensabile dell’iconografia e dell’immagine di Manhattan”. Ora “sono disponibili per l’acquisto appartamenti a forma di fetta di torta”: uno di quelli più piccoli, con tre camere da letto, può essere acquistato a un prezzo leggermente inferiore ai 12 milioni di dollari.

Nel complesso “l’edificio conta 38 appartamenti, due per piano nella maggior parte dei casi, ma ci sono anche due appartamenti che occupano un intero piano”, il cui prezzo, spiega il FT, è di circa 50 milioni di dollari ciascuno. D’altra parte, “qui nulla è economico”, e “la pianta snella” degli appartamenti ”garantisce finestre e viste in abbondanza, senza quella sensazione di claustrofobia che si prova nei grattacieli di nuova costruzione, con i loro grandi piani e i centri bui”. E poi, volete mettere vivere e affacciarsi da un appartamento incastonato di un grattacielo iconico? “La parola ’iconico’ è così abusata oggigiorno, ma qui, almeno, è del tutto appropriata”, spiega l’architetto e storico Robert AM Stern, citato dal giornale:“Definisce il fulcro tra Downtown e Uptown Manhattan. E nel suo contesto appare esattamente come più di un secolo fa”.

Primi 18 appartamenti sul mercato

Altri dettagli, per chi è interessato (astenersi perditempo) si ricavano dal giornale digitale “VNY-La voce di New York”, secondo cui il valore complessivo delle 38 residenze ricavate al termine della ristrutturazione si aggira sui 375 milioni di dollari. “I primi 18 appartamenti sul mercato partono da poco meno di 11 milioni di dollari per un’unità di 3.000 piedi quadrati (280 m²) fino a 50 milioni per un duplex di 7.400 piedi quadrati (687 m²)”, chiarisce VNY in linea con il FT: “Tra le proposte più esclusive spicca un attico con oltre 6.600 piedi quadrati (613 m²) di terrazze, che garantisce viste spettacolari dello skyline circostante”. Da farci un pensierino, insomma. Oltretutto, sarebbe un affare tra italiani: Dal 2009, gran parte dell’edificio è infatti di proprietà di uno dei fondi immobiliari di Sorgente Group SpA, holding italiana attiva nei settori immobiliare, finanza, infrastrutture ed editoria.

Fonte: Il Sole 24 Ore