Alessandra Perilli, la medaglia più grande per la piccola San Marino

La medaglia più grande, per la nazione più piccola (o quasi). Tutti al poligono di tiro in attesa di Jessica Rossi, o di Silvana Stanco (che non va oltre il quinto posto) ed ecco che in fondo alla fossa olimpica c’è lo storico bronzo di San Marino, il primo a cinque cerchi per gli abitanti del Titano. A conquistarlo un’italiana, sanmarinese, però, per famiglia e amore: Alessandra Perilli, 32enne di Rimini, ex azzurra nelle giovanili, che nel 2009 scelse San Marino «perché mia mamma è di lì» e ha fatto la storia della Repubblica del Titano.

All’Asaka Shooting Range la medaglia d’oro è stata vinta dalla slovacca Zuzana Rehak Stefecekova, argento alla statunitense Kayle Browning, poi la Perilli, certo non una presenza estemporanea – vale la pena chiarirlo subito – su un podio olimpico e dintorni.

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Emozione

«È un’emozione immensa, vado finalmente sul podio dopo nove anni di sacrifici e dopo Londra, dove fui quarta e ci rimasi male. Non so se ce l’avrei fatta ad aspettare altri tre anni. Sono felicissima, ma ho un pizzico di rammarico perché questa finale avrebbe anche potuto andare meglio. Però va bene, è la prima medaglia di San Marino, e ora lì non so cosa succederà. Sono un’eroina? Non esageriamo». Così Perilli, che appunto ai Giochi di Londra 2012, proprio nella gara vinta da Jessica Rossi, aveva chiuso fuori dal podio a cinque cerchi. «Ancora non ci credo. Sono andata a sparare e l’unica cosa che ho pensato è: “non posso arrivare ancora una volta quarta, non lo merito”. Questa medaglia la volevo proprio», ha sottolineato nel dopogara. «Io faccio questo sport come una professionista, mi viene bene, amo questo sport, è la mia vita». «Cosa cambia da oggi per lo sport a San Marino? Che i giovani non devono mollare, devono crederci. Il mio motto è “mai dire mai” e non sai mai nella vita cosa ti aspetta. Ora nel mio futuro c’è Parigi2024», ha aggiunto la sammarinese. «Una dedica? La mia famiglia, il mio compagno, mio figlio erano qui con me a darmi l’energia e la libertà mentale per vincere questa medaglia».

La gioia ai piedi del Titano

«È un momento storico per la Repubblica di San Marino e per una intera comunità di persone che si sono strette intorno al lavoro di Alessandra Perilli». Così il Segretario di Stato per lo Sport in carica della Repubblica di San Marino, Teodoro Lonfernini, ha commentato il bronzo della Perilli nel tiro a volo nel trap. Una medaglia che è l’approdo (e, perché no? Anche il nuovo punto di partenza), di un cammino iniziato da lontano: «Dietro questa medaglia c’è il lavoro di una programmazione fatta dal comitato olimpico e dalla politica sportiva – ha spiegato Lonfernini -, un impegno che vede ripagati gli sforzi con la prima medaglia olimpica nella storia, dal 1960 con la prima partecipazione a Roma, e dal 1959 quando venne istituito il comitato olimpico sammarinese. Oggi ogni sammarinese è a Tokyo attorno ad Alessandra Perilli e non vede l’ora di poterla riabbracciare al suo ritorno».

«È una gioia immensa, merito e complimenti ad Alessandra che da 12-13 anni lavora duramente. Il podio le era sfuggito a Londra ma questo se lo è meritato, è un risultato storico», ha commentato il presidente del Comitato Olimpico di San Marino, Gian Primo Giardi. «In carriera è stata anche prima nel ranking mondiale ed ha meritato la medaglia», ha ribadito Giardi. Insomma, festa grande si prepara all’ombra del Titano. Una festa a cinque cerchi pienamente meritata.

Fonte: Il Sole 24 Ore