Atp Finals: la notte magica di Musetti, in rimonta su De Minaur. Oggi Sinner-Zverev

Atp Finals: la notte magica di Musetti, in rimonta su De Minaur. Oggi Sinner-Zverev

Con Lorenzo Musetti è così, si precipita agli inferi e si risorge, sull’orlo delle lacrime, come quelle che gli brillavano negli occhi per una vittoria, la sua prima alle Atp Finals, che ha portato a casa non si sa come: se lo chiede anche lo sconfitto, il numero 7 del mondo Alex De Minaur, costantemente in vantaggio nel terzo set, con il servizio a disposizione per chiudere… e invece è finita 7-5, 3-6, 7-5 per il carrarino, con l’esplosione dell’Inalpi Arena a inondarlo di applausi e cori “Olé olé Muso Muso”. Così Lorenzo, giunto a Torino per rimpiazzare Diokovic, è ancora in corsa nel girone, anche se giovedì gli tocca una sfida proibitiva con Carlos Alcaraz (che ieri ha vinto un match tirato e spettacolare con Taylor Fritz).

La partita è stata rocambolesca. L’italiano è partito aggressivo e determinato da fondo, con il suo marchio di fabbrica – il meraviglioso rovescio lungolinea a una mano – a sostenere il pressing ai danni dell’australiano, molto falloso, in particolare di dritto. Nel secondo set, però, Musetti non ha sfruttato tre palle break nel primo game e poi ha progressivamente rallentato, concedendo sempre più spazio all’avversario e ritrovandosi in una posizione sempre più arretrata e difensiva. Dal 4-3, De Minaur è stato al comando vincendo il set 6-3 e portandosi 2-0 nel terzo davanti a un Musetti visibilmente stanco e scarico. Il linguaggio del corpo parlava chiaro e non prometteva nulla di buono. Eppure Lorenzo è riuscito a rimanere attaccato alla partita, con quel break di svantaggio e De Minaur sempre dominante (ha avuto una palla del 4-1).

Quando pareva non avere più un grammo di energia – «non ce la faccio più», ha urlato al suo angolo – è cominciata la rimonta, un punto alla volta: ha ritrovato la profondità, ha seguito il servizio a rete quando ha potuto, qualche errore di De Minaur ha fatto il resto e dal 5-3 è andato 5 pari. L’australiano, improvvisamente, si è trovato a rincorrere fino a quando è stato troppo tardi per farlo, superato da un passante di dritto incrociato in corsa di Musetti. Che, pazzo di gioia, si è precipitato ad abbracciare il team e la compagna Veronica.

Per Lorenzo, 23 anni, è la conferma di un salto di qualità a livello di tenuta mentale e di capacità di soffrire senza mollare, come ha detto lui stesso a fine match: «Un anno fa una partita così non l’avrei vinta».

Fonte: Il Sole 24 Ore