Contro i rincari delle bollette lo scudo è l’autoproduzione energetica

Come noto, con il protrarsi della guerra in Ucraina e le conseguenti forti tensioni con la Russia, si profilano un autunno e un inverno con rialzi dei prezzi dell’energia e scarsità di gas. Gli esperti e gli imprenditori interpellati dal Sole 24 Ore invitano ad accelerare sulle rinnovabili, sull’approvvigionamento da altri Paesi (che però ha tempi lunghi di concretizzazione) e soprattutto sull’autogenerazione di energia. Le migliori aziende, anche italiane, hanno già impianti fotovoltaici o di cogenerazione (per ricavare energia dal calore, dagli scarti produttivi, dal riciclo delle materie prime secondarie). Chi non ha impianti di questo tipo si sta attrezzando. O farebbe bene ad attrezzarsi, vista la scarsità di gas che si profila. Necessario accelerare anche su biometano e idrogeno verde. Importante puntare anche sull’efficienza energetica.

Quanto alla mobilità privata, i carburanti tradizionali lasceranno sempre più il passo alle alimentazioni elettriche, anche per compliance normativa europea. Il Rapporto del Sole 24 Ore fa il punto sulla mobilità elettrica, sotto il profilo industriale, in Europa (Italia e Germania in primis) e in Cina, Paese pioniere della comparto. L’Italia, invece, deve rifocalizzare sull’elettrico la sua filiera della componentistica auto e serviranno tempo e investimenti,

Si prevede un boom di assunzioni sulla sostenibilità

Dalla transizione green in atto si prevedono comunque positivi risvolti occupazionali. Tre quarti dei responsabili della sostenibilità nelle imprese italiane prevede di incrementare l’organico delle loro unità organizzative nei prossimi tre anni. E il 37% stima che le aziende cominceranno ad introdurre esperti di sostenibilità anche nelle funzioni produttive, di marketing, amministrative, finanziarie, quindi non nella funzione dedicata. Lo fotografa l’Osservatorio promosso da Sustainability Makers, l’associazione dei professionisti della sostenibilità, in collaborazione con Altis Università Cattolica e con l’Università degli studi di Milano. La ricerca, presentata in anteprima sul Rapporto Sviluppo sostenibile del Sole 24 Ore, ha coinvolto un ampio campione di manager della sostenibilità e professionisti del settore.

«Queste percentuali evidenziano come la sostenibilità sia un ambito professionale su cui i giovane possono ragionevolmente investire: raddoppieranno infatti le possibilità di ingresso nel mondo del lavoro cavalcando il trend in crescita della transizione ecologica – ha dichiarato Marisa Parmigiani, presidente di Sustainability Makers -. Ma è opportuno ipotizzare due percorsi formativi diversi. Da una parte le scelte di percorsi tecnici, a vocazione scientifica, per accedere alle specifiche unità organizzative, dall’altro le scelte formative “ibride”, con focus sul change management, che cercano di combinare specifiche competenze funzionali di marketing, produzione, finanza con quelle della sostenibilità».

Fonte: Il Sole 24 Ore