Cresce il peso della ristorazione nei supermercati di «Iper la Grande i»
Sempre retailing ma anche sempre più ristorazione. Anche in franchising. Il Gruppo Finiper Canova, uno dei big della Gdo in Italia con le insegne Iper La grande i e Unes (22 ipermercati e 206 supermercati), punta con decisione sui consumi fuoricasa in (quasi) tutte le loro declinazioni: dalle gelaterie ai bar, dai ristoranti casual dining allo street food. Oggi nel menu ristorazione del gruppo, di cui si occupa la società Iper Montebello Spa (1,7 miliardi di euro di fatturato), ci sono quattro insegne (Rom’Antica, Ristò, CremAmore e Portello Caffè) con 109 locali presenti in cinque regioni, che danno lavoro a 1.200 addetti e fatturano 87 milioni di euro. E altre aperture sono previste entro fine anno, come Ristò a Savignano al Rubicone, Rom’antica a Rimini e il decimo ristorante Iper presso il centro commerciale di Montebello della Battaglia.
Come Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare, se oggi la ristorazione pesa l’8,5% sui ricavi dell’azienda l’obiettivo è di arrivare al 12% entro il 2027. «Però per noi la ristorazione in tutte le sue declinazioni ha più valore in termini di servizio e di immagine che di ricavi» sottolinea Gianluca Grassi, direttore comunicazione del Gruppo Finiper Canova.
L’insegna di punta è Rom’antica, che propone ogni giorno 30 varianti di pizza in teglia alla romana, venduta a peso, e che chiuderà il 2025 con 36 milioni di euro di incassi. A fine anno i punti vendita saranno 60, per il 40% nei centri città. Ma il gruppo vuole portarli a cento entro tre anni anche aprendo al franchising, attraverso la nuova business unit dedicata a questa formula commerciale già adottata per oltre un terzo dei supermercati Unes e che ora viene estesa anche alla ristorazione, con l’obiettivo dichiarato di decuplicare il valore attuale del franchising, entrando più facilmente in nuove aree geografiche, Roma compresa.
Una svolta importante per il gruppo, fondato nel 1974 (e tuttora controllato e guidato) da Marco Brunelli, che finora nella ristorazione ha sempre investito sui format di proprietà, di cui è stato un pioniere tra gli imprenditori della Gdo italiana. Gli Iper sono stati, infatti, i primi punti vendita della grande distribuzione a essere dotati di spazi dove poter scegliere e consumare le preparazioni gastronomiche e le ricette realizzate nei laboratori interni, spesso direttamente sotto gli occhi dei clienti. Di ristorazione il gruppo si è occupato sin dal 1982 e dal 2012 ha sviluppato i primi ristoranti inseriti all’interno delle gallerie commerciali, con l’apertura della braceria Musi Lunghi nell’Iper di Lonato. Da allora le aperture, i restyling e i rinnovi dei punti di ristorazione sono stati incessanti. Lo dimostra il recente riposizionamento di Ristò, storica insegna della ristorazione a libero servizio all’interno dei centri commerciali, che ora si propone in una veste più gourmet per offrire una migliore food experience, con il free flow ridotto a favore del servizio al tavolo e gli ambienti riprogettati dallo studio Amdl Circle del celebre architetto Michele De Lucchi. E poi ci sono le partnership importanti, come la gestione della ristorazione di Casa Milan.
Tra le ultime novità c’è lo sviluppo di Giannasi, lo storico chiosco milanese di gastronomia (4mila polli arrosti venduti a settimana) di cui il Gruppo Finiper Canova ha rilevato la maggioranza a fine 2024 sostenendo un piano di sviluppo che l’ha già fatto entrare in due mercati coperti urbani di recente ristrutturazione (Isola e Rombon). E poi c’è lo street food: sono undici i food truck “targati Iper 1974” che non solo stazionano fuori dalle sei gallerie commerciali del gruppo ma che presidiano anche importanti eventi in tutto il Centro-Nord Italia (dalle tattoo convention alle esibizioni delle Frecce Tricolori), gestendone in esclusiva tutto il servizio di food&beverage.
Fonte: Il Sole 24 Ore