Da Arcade a Fitness+, la nuova Apple Tv è ora l’accesso più potente ai servizi

La nuova generazione di Apple Tv 4k è molto simile da fuori alla precedente, uscita soltanto un anno fa, anche se riduce le dimensioni del 20%, è compatibile con HDR10+, non ha una ventola al suo interno, ha un telecomando che si ricarica con porta USB-C e soprattutto ha un processore A15 Bionic.

Per intenderci, è quello di iPhone 13. Un pezzo di tecnologia ancora oggi tra i più potenti sul mercato, che solleva qualche interrogativo sul perché l’azienda guidata da Tim Cook abbia deciso di accelerare così sulla potenza di calcolo e capacità grafica. Anche perché costa un po’ meno della precedente: 169 euro senza porta ethernet e 189 con (costava 199).

Potrebbe essere l’indizio di una strategia pluriennale per valorizzare il set top box come porta di accesso al mondo di intrattenimento Apple, con nuovi contenuti in arrivo.

Il pensiero, in prospettiva, va innanzitutto ad Arcade, lo store digitale di videogiochi proprietario. Il catalogo è migliorato negli anni (è stato lanciato a fine 2019), come qualità e come varietà. Certo, mancano titoli di videogiochi di assoluto richiamo per gli appassionati, al livello di Sony e Microsoft.

Chi compra la nuova Apple Tv trova una prova gratuita di Arcade per 3 mesi, prima di scegliere se passare a 4,99 euro al mese, e di Fitness+, la piattaforma per fare gli allenamenti da casa che offre diverse esperienze di allenamento e yoga, con il personal trainer in video, e la possibilità di monitorare la propria attività con l’Apple Watch. Qui l’abbonamento è più caro: 9,99 euro al mese. Mentre Tv+ costa 6,99 al mese. Apple ha alzato di recente il costo per il servizio tv e per la musica, nel primo caso in seguito agli investimenti fatti nelle produzioni, che hanno dato risultati: CODA ha vinto l’Oscar per la migliore fotografica, prima volta per un servizio streaming, mentre Ted Lasso ha vinto un Emmy. Tv+ è accessibile anche sulle smart tv prodotte da terzi, ma sembra proprio che la nuova Apple tv vada interpretata secondo questo paradigma di valorizzazione e crescita dei contenuti e servizi. Nel 2021 il fatturato di questa divisione è cresciuto del 27% rispetto all’anno precedente, superando i 68 miliardi di dollari – più delle divisioni Mac e iPad messe insieme – con margini operativi superiori al 70%.

Fonte: Il Sole 24 Ore