Dai dinosauri ai gioielli inizia bene l’anno delle aste italiane

Per la prima volta in Italia è stato venduto all’asta un dinosauro. Offerto dalla casa d’aste genovese Cambi nella sede di Milano il 25 febbraio, è stato acquistato a 300.000 euro diritti inclusi (la stima era di 240-260.000 euro) da un collezionista olandese, già proprietario di un’importante collezione di storia naturale, per la sua abitazione privata.

Collezionisti di dinosauri

“È un collezionista che non era precedentemente noto alla casa d’aste” ha commentato lo specialista Iacopo Briano, “quindi significa che i cataloghi online funzionano e riescono effettivamente a raggiungere una platea internazionale. Gli underbidder erano un inglese e un francese, entrambi collezionisti privati”. Il dinosauro in questione è un Othnielosaurus, risalente al Giurassico superiore, circa 155-148 milioni di anni fa, conosciuto per pochissimi esemplari, che deve il suo nome a Othniel Charles Marsh, uno dei padri della paleontologia americana, che lo scoprì nel 1877. La vendita conferma il crescente interesse per il mercato dei fossili e per il collezionismo di reperti di storia naturale, che sempre più spesso vengono inseriti in collezioni d’arte antica, moderna e contemporanea, in un dialogo tra artefatti dell’uomo e della natura. In Italia era la prima volta che veniva messo all’asta un dinosauro, ma in Francia e negli Stati Uniti il mercato è già maturo, tanto che l’anno scorso da Christie’s è stato segnato il prezzo record di 32 milioni di dollari per un T-Rex stimato 6-8 milioni, mentre a Parigi il record europeo è arrivato a 3 milioni di dollari, sempre per un T-Rex, rispetto alla stima di 500.000 dollari.

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Record per libri e manoscritti

La casa d’aste genovese è rimasta particolarmente soddisfatta anche dall’andamento delle altre aste a tempo nel 2021: aste di antiquariato, argenti e arte orientale hanno moltiplicato le stime. Data la pandemia, le aste a tempo sono state potenziate ed a oggi sono il mezzo più adatto per raggiungere i collezionisti e allargare il pubblico, coinvolgendo anche un target più giovane. Ma i primi due mesi dell’anno hanno dato buoni frutti non solo a Cambi; anche altre case d’aste italiane hanno registrato risultati soddisfacenti in vari settori del mercato, dall’arte ai collectible. Il Ponte di Milano, per esempio, ha registrato un nuovo record per il dipartimento di Libri e Manoscritti grazie all’asta del 26 gennaio che ha superato i 500.000 euro. Dei 300 lotti offerti ne sono stati venduti il 94%, con una percentuale di venduto per valore del 162%. Tra le migliori aggiudicazioni ci sono stati il «Bullonato» di Fortunato Depero (lotto 294 scambiato a 18.125 €), Vincenzo Coronelli con un «Atlante Veneto» dedicato a una peculiare perlustrazione dell’Europa Orientale (lotto 183 – 20.000 €) e, tra le legature francesi, il «Libro d’ore» di Guillaume Godard (lotto 89 – 9.375 €).

Fatturati in crescita

Anche Meeting art di Vercelli ha notato un notevole incremento del fatturato a gennaio e febbraio rispetto allo stesso periodo del 2020: +40%; grande impulso arrivo dagli incanti di arte moderna e contemporanea, orologi da polso, gioielli e dipinti e arredi antichi. In particolare, l’arte moderna e contemporanea ha totalizzato quasi 1,5 milioni di euro con il 90% del venduto. Tra le novità, l’introduzione nel catalogo dell’asta di arredi – in una strategia sempre più cross collecting – di 12 ciclomotori Vespa Piaggio d’epoca, dalla fine degli anni ’50 agli anni ’70, che hanno riscosso un grandissimo successo tra i collezionisti e sono stati tutti i aggiudicati. Un risultato che ha dato fiducia a Meeting Art, che si approcciava a questo settore, per cui nei prossimi mesi proporrà nuovamente motocicli e auto d’epoca.

Gioielli e orologi

Soddisfazione anche da Pandolfini di Firenze, soprattutto, nel settore dei gioielli e orologi, con due aste il 10-11 febbraio da oltre 2.210.000 euro. Le percentuali di venduto sono state del 91% per i gioielli e del 95% per gli orologi e l’incremento sulle stime rispettivamente del 170% e 190%. Bene anche i dipinti antichi dal Rinascimento al primo 900, venduti all’asta del 2 febbraio per un totale di 1,5 milioni di euro (73% di venduto per lotto e 128% di incremento sulle stime minime) a dimostrazione della tenuta del mercato. Bene anche l’asta di archeologia del 23 febbraio con quasi 700.000 € di fatturato. Grande attenzione anche nei confronti del design, che ha totalizzato quasi 500 mila euro. Anche il settore dei vini continua a dare ottimi risultati. Da Ansuini la vendita del 20 gennaio si è conclusa con i guanti bianchi, cioè è stata venduta la totalità dei lotti, con un incremento sulle stime minime pari al 130%. Il totale per i 148 lotti offerti è stato di 52 mila euro.

Fonte: Il Sole 24 Ore