Dati, conoscenza, autonomia e flessibilità: come creare valore con il digitale

La ripartenza post Covid 19 è necessariamente legata all’uso delle nuove tecnologie?
La pandemia ci ha portati ad apprezzarne maggiormente i benefici per risolvere molte delle sfide causate da una situazione di crisi. I tassi di adozione delle tecnologie digitali sono cresciuti in quasi tutti i Paesi del mondo, proprio perchè le aziende sono state costrette a trovare nuovi modi per mantenere l’operatività. E questa è stata una lezione molto importante soprattutto per le piccole e medie aziende. Ma sebbene la digitalizzazione stia diventando sempre più un tema centrale, molte Pmi ancora faticano ad avviare un processo di trasformazione lineare e a colmare il gap. Serve quindi unire le forze per trovare soluzioni comuni che possano finalmente generare crescita per gli attori più piccoli e un’iniziativa come l’Alibaba Netpreneur Masterclass va per l’appunto nella direzione di creare “facilitatori digitali” in grado di influenzare la visione strategica dell’azienda nel lungo periodo, esplorando e sperimentando nuovi modi di utilizzare le tecnologie dentro e fuori l’organizzazione.

Il paradigma della trasformazione digitale è destinato a cambiare? E come?
È un paradigma che sta solo iniziando a emergere. Man mano che evolve, le società possono scoprire i vantaggi che può portare, ma è possibile che il principio del gioco a somma zero sarà messo in discussione quando ci renderemo conto che la natura dei dati non è antagonista bensì rinnovabile, consentendo così a più persone di utilizzarli contemporaneamente per scopi produttivi. È altresì possibile che emergano nuove sfide, in modo particolare su temi come la protezione dei dati e la privacy e le implicazioni etiche dell’impatto delle tecnologie sulle nostre vite. Avremo quindi bisogno di impiegare un insieme di competenze e modi di pensare completamente nuovi per gestire e controllare la nuova economia digitale.

Creare valore in modo inclusivo: le medie aziende sono pronte a questa sfida?
La leadership e la gestione aziendale avranno bisogno di spostarsi da una mentalità legata all’economia tradizionale, fatta di produzione in massa, standardizzazione, gerarchia e approccio top-down, a una legata all’economia digitale, in cui prevalgono personalizzazione, differenziazione, collaborazione sociale orizzontale. Occorre subito capire come dare ai propri dipendenti la libertà di lavorare in modo più autonomo e creativo, mantenendo al contempo un obiettivo comune attraverso una vision e una cultura aziendale condivise. Le aziende di medie dimensioni dovranno evolvere per essere più flessibili: non si parla più di “se”, ma di “quanto velocemente”.

Come si allena la propensione al cambiamento?
La prima cosa da fare è comprendere che non c’è alternativa a sopravvivere come azienda se non cambiare e innovare. La seconda è riconoscere il vantaggio naturale che si ha come individuo, azienda e Paese e utilizzare la tecnologia per sfruttare questi vantaggi su scala globale. La terza è studiare come i Paesi che hanno iniziato da zero siano riusciti a innovare con nuovi modelli, per poi immaginare quale alternativa sarebbe possibile per il proprio mercato. Ultima, trascorrere più tempo con persone sotto i 34 anni e ascoltare le loro idee e capire come integrarle nel proprio business.

Fonte: Il Sole 24 Ore