Divergenze nella maggioranza, salta la missione di Crosetto negli Usa per l’acquisto delle armi a Kiev

Divergenze nella maggioranza, salta la missione di Crosetto negli Usa per l’acquisto delle armi a Kiev

È stata annullata la visita negli Stati Uniti del ministro della Difesa, Guido Crosetto, che avrebbe dovuto tenersi giovedì e venerdì prossimo, 13 e 14 novembre, con un incontro presso il Dipartimento della Difesa Usa con il capo del Pentagono Pete Hegseth. La notizia, anticipata da Repubblica, è stata confermata da fonti informate. Venerdì il ministro sarà a Berlino per l’E5, il vertice sulla Difesa europea che unisce cinque nazioni: Italia, Francia, Germania, Polonia e Regno Unito. Alla base della decisione di rimandare l’incontro a un momento più opportuno, ci sarebbero le divergenze all’interno della maggioranza su come garantire l’appoggio all’Ucraina, impegnata a contenere l’avanzata russa. E in particolare sull’opportunità di acquistare armi, anche dagli americani, da girare poi a Kiev.

Il programma Purl, acronimo di “Prioritized Ukraine Requirements List”, gestito dall’Alleanza atlantica, nasce infatti proprio su spinta degli Stati Uniti. L’obiettivo è spingere i Paesi membri della Nato ad acquistare armi ed equipaggiamenti militari, preferibilmente dagli Usa, per poi inviarli all’Ucraina, così da metterla nelle condizioni di respingere l’avanzata della Russia. Alcuni paesi hanno già aderito al piano. Tra questi, Germania e Spagna. L’Italia non ha ancora aderito, e l’incontro di venerdì avrebbe potuto portare a un via libera.

Ma le parole di Salvini, pronunciate a Bari, a margine di una iniziativa promossa dal suo partito in vista delle elezioni regionali («più armi produciamo e inviamo più la guerra va avanti, poi saranno Zelensky e Putin a decidere cosa faranno. Da ministro delle Infrastrutture non vedo l’ora di portare le aziende italiane in Ucraina per la ricostruzione. Ma posso ricostruire quando smettono di spararsi»), hanno convinto sia la premier Giorgia Meloni e sia il ministro di Fdi di il faccia a faccia con Hegseth. L’interlocuzione con l’amministrazione americana, è il ragionamento, non può prescindere da una posizione unica all’interno del governo su questo punto. Di qui la decisione, anticipata da repubblica, di far saltare la trasferta negli Usa, anche perché l’ambasciata americana a Roma avrebbe riportato alla Casa Bianca le parole del leader leghista. Venerdì Crosetto sarà a Berlino per partecipare al formato E-5 insieme ai responsabili della Dfesa di Francia, Germania, Regno unito e Polonia.

L’addestramento dei futuri agenti palestinesi da parte dei Carabinieri

Per quanto riguarda la Striscia di Gaza, uno dei temi da affrontare con gli americani è quello dell’addestramento da parte dei Carabinieri dei futuri agenti palestinesi. Ma anche del possibile intervento di sminatori per le bonifiche e del supporto di personale sanitario. Per quanto riguarda gli agenti palestinesi, l’Italia è disposta a inviare 200 carabinieri allo scopo di addestrarli, ma quando ci saranno le condizioni di sicurezza. La disponibilità è stata accolta dagli Stati Uniti. Al momento non è escluso che le attività di addestramento delle future forze di polizia di Gaza possano svolgersi nel territorio della penisola. Crosetto ha chiarito che i nostri militari non lavoreranno alle attività di “training” nella Striscia. «C’è un limite che non dobbiamo superare ed è la sicurezza dei nostri militari – ha affermato -. Siamo disponibili a fornire carabinieri per addestrare le future forze palestinesi quando tutto sarà finito. Non lo faremo a Gaza né a Rafah ma in un luogo esterno per garantire la sicurezza del nostro personale», ha spiegato il numero uno di Palazzo Esercito. Per questo lo Stato maggiore della Difesa italiana sta conducendo uno studio allo scopo di individuare il luogo più adatto in cui poter addestrare le forze di polizia della nuova Gaza.

Fonte: Il Sole 24 Ore