Dopo Osaka 2025 Roma si candida per Expo 2030

Calenda: progetto di cui la capitale ha bisogno

Anche Calenda ha accolto l’idea di Virginia Raggi: «Siamo qui – ha detto -per dare sostegno istituzionale ad un importante progetto di cui Roma ha bisogno». Sul fronte imprenditoriale il presidente di Unindustria, Angelo Camilli ha accolto con entusiasmo l’iniziativa che cede la condivisione di un prestigioso obiettivo da parte dei candidati sindaci che dimostra un alto senso delle Istituzioni.

L’ambasciatore in prima linea nella partita con il Bie

A guidare la battaglia politico-diplomatica con il Bie per la candidatura di Roma da gennaio è l’ambasciatore Giuseppe Scognamiglio che dirige i rapporti con i grandi investitori nazionali e internazionali per attirare investimenti a Roma. In questa veste Scognamiglio ha puntato su tre opportunità nel decennio: il Pnrr, il Giubileo del 2025 e l’Expo universale 2030.

Già due incontri con le imprese

Si sono già tenuti due incontri con le imprese, il primo con 120 manager e imprenditori all’Auditorium il 25 maggio scorso e il secondo il 15 giugno con un nucleo operativo di 40 imprese e terzo settore, con il quale Scognamiglio sta portando avanti progetti di sviluppo che «ci facciano arrivare al 2025 e al 2030 non in modo improvviso ma sviluppando una progettualità graduale e coerente, attraverso una sinergia pubblico-privato virtuosa e costante».

I punti di forza della candidatura

L’obiettivo è portare Roma tra le prime 10 città smart del mondo facendo leva sulle caratteristiche già note della capitale d’Italia: una città orizzontale, verde, che deve organizzarsi per attirare capitale umano e non solo turisti. Si tratterebbe infatti di un evento che metterebbe Roma al centro del mondo, per un anno, vetrina di innovazione e modernità nella gestione di comunità articolate, che devono sviluppare ricerca, impresa, qualità della vita. Una sfida che va sottratta alla polemica politica: di qui la scelta di affidarne la gestione a un tecnico con importanti trascorsi nella diplomazia e nella finanza. Una sfida che comincia sotto questa amministrazione e dovrà svilupparsi attraverso due Amministrazioni successive. La competizione con altri grandi paesi (Russia, Arabia Saudita, e Corea del Sud) non può che essere gestita da un intero paese compatto, Governo, Regione, Comune, sistema delle imprese e terzo settore.

Fonte: Il Sole 24 Ore