È record di donazioni e trapianti, ma al Sud il 40% dice no. Ecco come si dona

Dopo la frenata durante la pandemia è record di donazioni di organi e tessuti in Italia: nel 2022 per la prima volta sono sopra quota 1.800 (1.830, +3,7%) e, di conseguenza, anche i trapianti sono aumentati arrivando a 3.887 (+2,5%), il secondo miglior risultato di sempre con tassi regionali in crescita quasi ovunque. La Rete trapianti del Servizio sanitario nazionale conferma infatti il trend di crescita già mostrato nel 2021, completando il totale recupero dei livelli pre-Covid, e segnando in molti casi le migliori performance assolute mai realizzate. Resta però la ritrosia di molti italiani a esprimere il proprio consenso a donare gli organi, volontà che esprime quando si è vita: 28% sono le opposizioni alla donazioni che sfiorano il 40 per cento al Sud.

Boom di donazioni, crescono i trapianti

Il tasso nazionale di donazione per milione di popolazione (pmp) risulta il più alto di sempre (24,7) e pone l’Italia ai vertici europei dietro alla Spagna e insieme alla Francia. La regione con il tasso di donazione più elevato si conferma la Toscana (49,3 donatori pmp) ma va segnalato l’aumento esponenziale del tasso in Emilia Romagna (46, +8,8 sul 2021) e il buon risultato del Veneto (36,3, +6,2). Ancora indietro nel complesso il Centro-Sud, con qualche lieve segnale di crescita in Lazio, Campania e Calabria. Aumentati anche i trapianti: il numero complessivo è stato di 3.887, quasi 100 in più rispetto al 2021 (+2,5%) e secondo miglior risultato di sempre. La Lombardia si conferma la regione nella quale si realizzano più interventi seguita da Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio. In particolare, sono stabili i trapianti di rene (2.038, 4 in meno del 2021) e quelli di cuore (254 pari a +0,8%) mentre si registra un aumento molto significativo di quelli di fegato (1.474 pari a +5,6%) e di polmone (138, +17,9%).

Ancora troppi no a donare, soprattutto al Sud

Le dichiarazioni di volontà alla donazione depositate nel Sistema informativo trapianti al 31 dicembre 2022 hanno superato quota 14 milioni e mezzo: 72% i consensi e 28% le opposizioni. Quelle registrate nel solo 2022 nei Comuni italiani attraverso il sistema Cie (quello della carta d’identità elettronica) sono state 2,7 milioni, con una percentuale di no del 31,8% (+0,7% rispetto al 2021). Con quasi la metà dei cittadini che non si esprime sull’ipotesi di diventare donatore al momento del rinnovo della carta d’identità. Le opposizioni registrate in vita restano dunque alte, specialmente al Sud dove sfiorano o in qualche caso superano il 40%: un dato che conferma la necessità di sensibilizzare soprattutto i 18-30enni e gli over 60, tra i quali è frequente la convinzione errata che la donazione sia impossibile per ragioni anagrafiche. Nel complesso, ha sottolineato il ministro della Salute Orazio Schillaci, l’Italia si colloca «ai primi posti in Europa per numero di donazioni, abbiamo recuperato i livelli pre-Covid ed il nostro sistema trapiantologico è tra i migliori al mondo, tuttavia il dato delle opposizioni resta significativo e per questo intendiamo rafforzare le attività di sensibilizzazione. Ancora tanti sono infatti i pazienti in attesa di un trapianto».

Nuove campagne di comunicazione per superare i pregiudizi

Il ministro ha quindi annunciato che quest’anno la Giornata nazionale per la donazione di organi e tessuti si terrà domenica 16 aprile. Nell’occasione, partirà la nuova campagna annuale di informazione per i cittadini anche perché resistono pregiudizi e fake news.«È importante continuare a investire sulla promozione di iniziative di sensibilizzazione e informazione per trasmettere il messaggio che donare gli organi è il gesto di altruismo più grande e significativo che possa esistere», ha aggiunto Schillaci. A esempio tra i dubbi più frequenti riguardo la donazione di organi e tessuti c’è la certezza della morte cerebrale. Infatti, sono ancora in molti a chiedersi se esista la possibilità di risvegliarsi da quella condizione. Così come tra i pregiudizi più diffusi ci sarebbe anche una presunta (e non vera) contrarietà al dono dettata dai principi religiosi oppure il fatto che le condizioni di salute potrebbero impedire di salvare una vita anche se in realtà sono sempre i medici a valutare l’idoneità al prelievo di organi e tessuti.

Come si può dare il consenso alla donazione

Tutti i maggiorenni possono manifestare la volontà sulla donazione di organi e tessuti attraverso varie modalità: in Comune, firmando un semplice modulo al momento del rilascio o del rinnovo della carta di identità; presso gli appositi sportelli delle aziende sanitarie locali; compilando e firmando la tessera dell’Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule (Aido); oppure con una dichiarazione in carta libera completa di tutti i dati personali, datata e firmata, da conservare nel portafoglio. Infine anche con il tesserino blu inviato dal ministero della Salute nel 2000 o con le «DonoCard» delle Associazioni di settore. La legge italiana permette di modificare in qualsiasi momento la volontà espressa con le dichiarazioni di volontà che sono registrate all’interno del Sistema informativo trapianti, ad eccezione della dichiarazione in carta libera, del tesserino blu e delle DonoCard, considerate comunque valide ai sensi di legge.

Fonte: Il Sole 24 Ore