Ex Ilva, Bernabè: 10 anni per decarbonizzare non sono tanti

Dieci anni per decarbonizzare un grande complesso industriale come l’ex Ilva di Taranto, ora Acciaierie d’Italia, non sono affatto un tempo lungo. E in quanto al passaggio dello Stato al 60 per cento, tramite Invitalia, in Acciaierie d’Italia, operazione che è per ora calendarizzata a maggio 2022 ma legata anche al dissequestro giudiziario degli impianti siderurgici di Taranto – sequestrati con facoltà d’uso da luglio 2012 -, è presto per parlarne.

Parola di Franco Bernabè, presidente di Acciaierie d’Italia, il 27 gennaio alla sua prima uscita pubblica a Taranto in occasione dell’evento Smau ospitato dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio, porto di Taranto. «Lo vedremo nel momento in cui si verificheranno le condizioni. Oggi è presto per parlarne», dice Bernabé sul doppio passaggio di maggio prossimo (Stato al 60 per cento e dissequestro).

Passaggio che più di uno reputa molto complicato anche perché la Corte d’Assise, nella sentenza di fine maggio scorso per il processo “Ambiente Svenduto”, relativo al reato di disastro ambientale contestato ai Riva, ex proprietari e gestori della fabbrica, ha accolto la richiesta dei pm circa la confisca degli impianti. E se è vero che la confisca scatterebbe solo dopo il giudizio in Corte di Cassazione, è anche vero che le motivazioni della sentenza di maggio, e sul perché di quelle decisioni del collegio, non sono ancora uscite.

Transizione energetica, siamo ancora agli inizi

Sui dieci anni per decarbonizzare, Bernabè ha osservato a Taranto che «dieci anni non è un periodo lungo, anzi è un periodo corto se noi andiamo a vedere i progetti di decarbonizzazione che sono in corso negli altri Paesi, parliamo del 2040, del 2050». Secondo Bernabé, «che mentre per quanto riguarda la tecnologia, noi beneficiamo oggi, nella transizione 4.0, di 50 anni di investimenti fatti dalle grandi imprese, quindi tutto questo dinamismo nasce dal fatto che a monte c’è stato questo grande investimento, nella transizione energetica siamo invece agli inizi e quindi c’è bisogno di sviluppare tecnologie».

«Forse non è ancora chiara la dimensione del cambiamento in atto – ha aggiunto Bernabè – perché si parla di decarbonizzazione come se fosse un processo normale. In realtà la decarbonizzazione riguarda una rivoluzione radicale nel mondo dell’energia».

Fonte: Il Sole 24 Ore