Fiere live ancora in difficoltà

Da luglio ripartono le fiere: una notizia che dà fiducia per eventi quali Il Salone del Mobile e Miart, spostati da aprile a settembre, rispettivamente dal 5 al 10 e dal 17 al 19 settembre. Non basta, però, alla Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, che ha rimandato l’appuntamento all’autunno 2022 (24 settembre-2 ottobre). “Vogliamo accogliere a Firenze galleristi e collezionisti dall’Italia e dal resto del mondo in sicurezza e serenità – ha dichiarato Fabrizio Moretti, Segretario Generale della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze – offrendo loro la possibilità, come è tradizione e unicità della BIAF, non solo di godere delle innumerevoli bellezze artistiche che la città può offrire, ma anche degli appuntamenti più festosi organizzati nelle ville e nei palazzi che sono molto apprezzati soprattutto dai collezionisti stranieri”.

Tefaf: no a New York, sì a Maastricht

La stessa decisione è stata presa da Tefaf New York, rimandata alla primavera 2022 (dal 7 al 10 maggio), mentre la prossima edizione della fiera a Maastricht, che di solito si svolge a marzo, è rimandata al prossimo settembre, dall’11 al 19, un mese che si prospetta oltremodo pieno di appuntamenti: accanto a quelli già nominati, si dovrebbero svolgere, per esempio, Art Basel a Basilea (23-26 settembre) e il Gallery Weekend a Berlino (15-19 settembre).

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Frieze: sì a New York, no a Los Angeles

Non ha rinunciato, invece, all’appuntamento di maggio a New York la versione americana di Frieze, la cui decima edizione si svolge dal 5 al 9 maggio, ma solo per coloro che presentano un passaporto vaccinale oppure un test molecolare negativo. Sessanta le gallerie partecipanti, mentre altre 160 prenderanno parte alla versione online. David Zwirner mostrerà nuovi dipinti di Dana Schutz, Marian Goodman un solo show di Annette Messager, Esther Schipper e Mitchell-Innes & Nash collaborano ad una presentazione di General Idea, mentre Lisson Gallery porterà per la prima volta negli Usa tre opere importanti di Daniel Buren. L’edizione di Los Angeles, invece, che da febbraio era stata rimandata a luglio, la scorsa settimana è stata cancellata. Secondo quanto riporta Artnet News, le gallerie avrebbero dovuto esporre in edifici modernisti, idea che, però, avrebbe causato insoddisfazione sia tra le gallerie di Los Angeles, scontente di dover spostarsi in altri spazi pur avendo i propri, sia tra i collezionisti, che avrebbero passato molto tempo nel traffico per spostarsi da un luogo all’altro – ammesso che sarebbero stati in città a luglio e non ad Aspen o agli Hamptons o a Malibù. Le gallerie europee, per di più, hanno esitato a fare richiesta di partecipazione a causa delle difficoltà negli spostamenti. Infine, la goccia che ha fatto traboccare il vaso – sempre secondo Artnet News – sarebbero state le difficoltà burocratiche e i mancati permessi da parte della città.

La fiera per l’arte africana contemporanea 1:54, invece, replica la partnership con la casa d’aste Christie’s, proponendo una versione online dal 17 al 23 maggio e una mostra nella sede di Christie’s al Rockefeller Center a New York dal 15 al 26 maggio. Una soluzione ibrida che finora ha dato i suoi frutti sia a Londra che a Parigi e che aiuta la fiera ad ampliare il suo raggio d’azione e la casa d’aste ad entrare in un settore molto di moda nel mercato dell’arte. Insomma, fiere ibride, contingentate, controllate: il settore è ancora in grande affanno e l’idea di fiera come la conoscevamo deve certamente ancora aspettare, ma la voglia di tornare a incontrarsi e a presenziare fisicamente di sicuro non manca, come si è visto anche ad Art Dubai e, dopo un anno di cancellazioni e online viewing rooms, sembrano piano piano aprirsi delle possibilità.

Fonte: Il Sole 24 Ore