Fra climate change e mete alternative, avanti tutta ai viaggi sostenibili

Scelte più consapevoli e più rispettose durante l’intera esperienza di viaggio, a cominciare dalla prenotazione. Accanto alla voglia di tornare a muoversi senza restrizioni, c’è anche un forte orientamento a pensare la vacanza in chiave sostenibile. Lo rivela l’edizione 2022 del Sustainable Travel Report di Booking.com, secondo cui viaggiare con un occhio di riguardo all’ambiente è importante per il 93% degli italiani (per l’81% dei viaggiatori su scala globale) mentre per il 76% di connazionali è prioritario già in fase di booking l’impatto ambientale degli spostamenti di piacere.

Alla ricerca di soggiorni più green

Se la metà dei partecipanti all’indagine di Booking.com (30mila persone di 32 diversi Paesi) afferma di essere stato influenzato, nel modo di viaggiare e di pensare al viaggio, dagli effetti legati ai cambiamenti climatici non può certo essere un caso. Il tema “ambiente” è molto sentito anche dal popolo delle vacanze e lo conferma il fatto che un terzo (il 35%) dei traveler globali e quasi la metà di quelli italiani (il 43%) attribuisca all’impegno per la sostenibilità delle strutture ricettive e delle società di trasporto (compagnie aeree, marittime o ferroviarie) un ruolo importante quando si tratta di acquistare tra questi servizi. L’83% degli italiani, in particolare, sceglierebbe con molta probabilità un alloggio sostenibile pur senza cercarlo appositamente e in linea generale cresce la consapevolezza dell’esistenza di questa tipologia di soggiorno, tanto che arriva al 46% la fetta di viaggiatori globali che ha effettivamente vissuto un’esperienza “green” del 2021. Sale invece al 78% (l’85% in Italia) la fetta di viaggiatori che desidera soggiornare in una struttura sostenibile almeno una volta nel corso del 2022, per quanto non sia così scontato trovare sistemazioni che rispondono a questo requisito.

Destinazioni e periodi alternativi

Da dove iniziare allora per rendere più sostenibili i propri viaggi? Evitare le mete più popolari e prese d’assalto dal turismo di massa è un primo passo e lo hanno compiuto negli ultimi dodici mesi poco più di un quarto dei viaggiatori interpellati nell’indagine. Un terzo assicura invece di aver scelto di muoversi in bassa stagione. Guardando al futuro, il 40% degli intervistati ha dichiarato che viaggerebbe esclusivamente lontano dai periodi troppo affollati, il 64% eviterebbe le destinazioni più gettonate e il 31% sceglierebbe addirittura una meta alternativa rispetto a quella preferita pur di non alimentare il turismo di massa. Il 74% degli italiani, ancora, vuole vivere esperienze rappresentative della cultura locale di un territorio mentre una persona su quattro su scala globale sarebbe disposta a pagare di più le attività da fare in viaggio per contribuire alle comunità locali. Il problema? Trovare queste mete alternative, che siano allo stesso tempo interessanti e poco affollate. Il 42% dei traveler che usano Booking.com denuncia difficoltà in tal senso e il 34% ritiene addirittura impossibile trovare opzioni di viaggio sostenibili tra le mete più popolari. E infine il modo di viaggiare: circa un quarto dei viaggiatori oggi punta su una meta più vicina a casa per ridurre la propria impronta di carbonio mentre uno su cinque sceglie il treno rispetto all’auto per percorrere distanze più lunghe. Resta però il fatto che il 54% ammette di non cercare proattivamente opzioni di trasporto più sostenibili.

Cammini religiosi fra Sardegna e Lazio

Di turismo lento e sostenibile parlano ovviamente anche gli enti di promozione italiani e fra le Regioni che hanno approfittato della fiera “Fa la cosa giusta” di Milano per presentare le rispettive proposte c’è la Sardegna. La ricetta dell’Isola riflette la volontà di valorizzare identità e tradizioni e accompagnarle a benessere, spiritualità e senso di comunità ed accoglienza delle persone che vivono nei territori. Per chi è in cerca di idee per viaggiare in modo responsabile ecco quindi una proposta turistica unitaria, articolata fra luoghi francescani, destinazioni di pellegrinaggio e cammini storici (quello Minerario di Santa Barbara e quello delle 100 Torri, la Via dei Santuari, Santu Jacu e San Giorgio Vescovo), e antichi borghi. I cammini – al pari di itinerari storici e tematici da percorrere a piedi o in bicicletta – sono i grandi protagonisti anche dell’offerta del Lazio, rispetto a un’idea di turismo alternativo che punta su esperienze di viaggio sui generis e di forte attrattività, all’insegna delle lentezza e di scenari suggestivi immersi nella natura.

Una Firenze meno turistica a bordo di un bus

Spesso le bellezze dei luoghi meno battuti dai tradizionali flussi turistici sono quelle che lasciano i ricordi più belli e profondi nella memoria di un viaggiatore. E forse nasce da questo assunto il progetto che il Comune di Firenze ha avviato con City Sightseeing per offrire ai turisti ma anche ai fiorentini la possibilità di scoprire (a prezzi accessibili) angoli meno noti del capoluogo toscano a bordo dei tradizionali bus rossi. La Certosa del Galluzzo, il parco di Villa Fabbricotti, il museo Stibbert e quello del Calcio a Coverciano, i giardini del Parnaso e le Cascine: la lista delle attrazioni di norma difficilmente raggiungibili da chi soggiorna in città senza auto è lunga e verrà coperta da due distinti percorsi pensati per diversificare l’esperienza turistica anche in funzione della circolazione cittadina. L’idea è degna di nota: un’immersione sostenibile in luoghi di interesse culturale, artistico e paesaggistico della città che sono preclusi alla maggioranza dei flussi turistici, collegando nell’occasione in modo continuativo luoghi iconici della tradizione fiorentina come la collina e il borgo di origine etrusca di Fiesole.

Fonte: Il Sole 24 Ore