Framesi scommette sui barber shop

«Gli uomini sono sempre più attenti alla loro bellezza, la richiesta di prodotti cosmetici è un trend in crescita. Non è facile reperire dati precisi, soprattutto in questi ultimi due anni, ma la domanda cresce e coinvolge anche l’hair beauty», così dice Fabio Franchina, presidente di Framesi, azienda italiana di prodotti professionali per capelli sin dal 1945. E continua: «In una società sempre più fluida, dove predomina il concetto di genderless, l’uomo ha sviluppato una sensibilità maggiore nei confronti della bellezza. Gli ultimi dati di Cosmetica Italia riportano un consumo cosmetico pari a circa 11 miliardi, di cui il 25% è appannaggio maschile. Il fenomeno è trasversale e riguarda tutte le generazioni. L’uomo italiano, in particolare è molto attento al suo aspetto, ha sdoganato certi preconcetti e li ha fatti diventare propri. Fino a dieci anni fa era molto raro che si fermasse in profumeria per comprare un contorno occhi, adesso è un acquisto abituale. Non solo, l’italiano, rispetto all’uomo americano, spende il doppio in prodotti cosmetici, del resto l’italian style è riconoscibile al primo impatto».

La moderna società richiede persone dall’aspetto piacevole e giovanile e la cura di sé è un must, una tendenza intercettata anche nella maggior richiesta di interventi di medicina estetica. Questa onda lunga si riflette anche nella cura di barba e capelli, agenzie americane esperte nell’analisi dei consumatori che identificano i trend che trasformeranno il mercato prevedono che il barber shop sarà il business del futuro.

Boom dei barbershop

Nella post pandemia stiamo assistendo a un vero e proprio boom del settore dei barber shop. «Dimentichiamoci i tradizionali barbieri, che in Italia hanno radici antichissime sin da tempi dei Romani, ma pensiamo al barber di origine anglosassone, dove si fa solo barba e capelli – racconta Franchina -. La barberia diventa un luogo elegante, con un arredamento ricercato e raffinato, che guarda agli anni 40 e 50, ma rivisitato in chiave moderna. Un luogo di aggregazione per fare in modo che l’uomo si ritagli una pausa dedicata solo a se stesso. L’uomo, quando è attento al suo aspetto, è maniacale per la cura di barba e capelli e ogni 28 giorni si presenta in salone per sistemare il taglio. Per questo Framesi, in epoca pre-Covid, ha creato la linea Barber Gen per soddisfare le richieste più varie da parte degli uomini, si va dalla lozione lenitiva per viso al gel trasparente per una rasatura perfetta, dalla cera opaca a fissaggio forte al gel rinfrescante agli oli essenziali per l’igiene della barba fuori casa. Una curiosità che può far sorridere riguarda i nostri prodotti: non sono solo apprezzati dagli uomini, ma anche dalle donne, in particolare in Asia».

La parnership tra Barber Gen e Machete

Il concetto di qualità nel mondo Framesi è molto importante. Ogni anno vengono organizzati dei seminari, condotti da tecnici esperti, per incrementare la professionalità e il successo del parrucchiere/barber. «Il barber deve essere preparato, avere anche una cultura tecnica e gestionale, purtroppo mancano le scuole per la sua formazione – spiega Franchina -. Tagliare i capelli a un uomo è molto diverso rispetto a una donna. L’uomo necessita di un taglio ben definito, in modo che i capelli possano crescere in modo omogeneo. Il taglio a spazzola è uno dei tagli più difficili da realizzare. Per questo, tre anni fa, abbiamo voluto fare una partenership con il gruppo Machete per assicurare una formazione a 360 gradi ai professionisti».

Machete Barber Shop nasce dall’idea di Danilo Foresi e Sacha Rossi con l’intento di trasformare la classica barberia italiana in un barber shop dove l’utilizzo di prodotti specifici e la cura della barba diventa un vero rituale. Dalla sua sede romana si sta espandendo in tutta Italia con un franchising di 24 punti vendita. «È un progetto in grado di dare al proprio partner commerciale tutta una serie di servizi che vanno: dalla formazione tecnica, gestionale, alla comunicazione e alla formazione di tutte le figure che all’interno del salone devono avere un ruolo chiave, come ad esempio la receptionist – precisa Franchina -. La receptionist diventa fondamentale per gestire gli appuntamenti perché la variabile tempo è predominante, l’uomo non vuole fermarsi più di un’ora dal barbiere. Aprire un barber è un’opportunità interessante per gli acconciatori, la possibilità di fare un’esperienza diversa. Il servizio è fornito chiavi in mano e il ritorno economico è previsto nell’arco di 24-36 mesi. Il cliente? È molto trasversale: il giovane amante di una squadra di calcio o di una rock star che vuole emulare il suo idolo nel look oppure il manager e l’imprenditore che richiedono uno stile perfetto, ma anche chi desidera un aspetto curato».

Fonte: Il Sole 24 Ore