Honda, da 50 anni in Italia. In arrivo un nuovo modello prodotto ad Atessa

Festeggiare 50 anni di attività in Italia con l’arrivo di un nuovo modello. Honda Italia Industriale S.p.A ha raggiunto il traguardo del mezzo secolo di attività, con i festeggiamenti il 13 ottobre alla presenza delle più alte cariche del Management Honda, di autorità governative e parti sociali, che hanno voluto far sentire la loro partecipazione e vicinanza al primo stabilimento produttivo insediatosi in Val di Sangro.

Nel 2021, la fiducia conquistata dallo stabilimento di Atessa è stata rinnovata con l’assegnazione di un nuovo modello che sarà presentato in anteprima all’Eicma, l’Esposizione internazionale delle due ruote in programma dal 25 al 28 novembre. La novità a due ruote sarà caratterizzata da maggiore agilità nell’uso urbano, estetica con design da fuori strada e punti di forza circa l’industrializzazione (introduzione della tecnologia Top Bridge, test dei sistemi ABS ai fini omologativi per il mercato europeo, gestione pneumatici on-off, sistema TCS con doppio setting. Oggi la Honda Italia conta 600 dipendenti (salgono a circa 900 nel periodo di alta stagione) ed ha una linea produttiva da cui possono uscire fino a 500 motocicli al giorno. Attualmente tra gli scooter prodotti ci sono tutta la serie Sh, e tutta la serie Forza compreso il 250 destinato esclusivamente al mercato turco. A completare la gamma, la moto Cb125F.

La storia

Inizialmente denominata I.A.P. Industriale (Industria Automotoagricola Produzione), Honda Italia si occupava di assemblare i motocicli provenienti da oltreoceano e importare direttamente i prodotti con marchio Honda sul territorio nazionale. Pochi anni dopo, nel 1976, inizia la produzione del CB125, il primo esempio di collaborazione italo- giapponese in campo motociclistico. Questa moto leggera veniva assemblata nello stabilimento di Atessa dove si impiegavano sia pezzi semilavorati provenienti dal Giappone, che numerosi componenti prodotti in Italia. Vennero realizzati 2.800 esemplari nel primo anno (12 moto al giorno): è il momento in cui inizia il percorso produttivo dell’azienda, in costante crescita verso lo sviluppo di nuovi modelli sempre più innovativi.

Nel 1981 la casa madre giapponese ne acquisisce il controllo diretto dell’attività produttiva e commerciale modificando anche la ragione sociale che diventa ufficialmente Honda Italia Industriale S.p.A. A distanza di un anno la prima “vera” moto prodotta nello stabilimento di Atessa, la XL125, appositamente per il mercato italiano. Fece nascere il fenomeno delle moto enduro in Italia rivaleggiando con le “enduro” 2 tempi costruite dai competitor italiani. Una moto significativa anche perché proprio con questo modello Honda Italia inizia l’attività di esportazione in Europa, nel 1985. In quello stesso anno parte la produzione di un altro modello che è passato alla storia: la NS125F, dominatrice del mercato e delle gare “Sport Production”, riservata alle derivate di serie. È stata la moto sportiva per antonomasia.

Successivamente arriva la NSR125F, l’antesignana delle naked sportive moderne. Nel settembre del 1992 Honda Italia inizia la produzione del Vision 50. Ne viene prodotto uno ogni 240 secondi e l’85% dei suoi componenti veniva realizzato in Italia. Ad ampliare la gamma dei 50 cc arriva il Bali, il primo scooter in tutto e per tutto “made in Italy”. Negli anni successivi arriva la NX650 Dominator. Per la prima volta nella sua storia, la Honda Motor affida la costruzione di una motocicletta di grossa cilindrata a uno stabilimento europeo. Il 1995 è l’anno del CB500 ma anche dell’inizio della fabbricazione dei motori per rasaerba e per altre applicazioni, un’attività̀ che permette di diminuire l’andamento stagionale del piano di produzione di Atessa, concentrando l’impegno delle linee per tale prodotto nei mesi invernali, da ottobre a febbraio, precedentemente poco saturati dalle “due ruote”.

Fonte: Il Sole 24 Ore