Il bacio sulla guancia senza consenso fa scattare la violenza sessuale

Anche un bacio sulla guancia se dato senza consenso fa scattare la violenza sessuale. A fare le spese di un’interpretazione rigorosa sulle intrusioni nella sfera sessuale di un individuo, questa volta è un capotreno, che paga con una condanna a dieci mesi e venti giorni di reclusione, quello che per lui era solo un saluto amichevole, mentre per la destinataria era una molestia sessuale. Il ferroviere, classe ’54, aveva sorpreso una passeggera senza biglietto ma, molto generosamente, gli aveva risparmiato la multa, limitandosi a farle pagare la sola corsa. Come “sovrapprezzo” aveva aggiunto però un gesto sgradito alla donna: le aveva afferrato la mano e l’aveva attirata verso il suo volto. Secondo la versione della signora l’intenzione era di darle un bacio sulle labbra evitato girando il viso, mentre per l’imputato l’intento era un amichevole bacio sulla guancia.

Perfetti sconosciuti

Si sa che in questi casi vale la versione della vittima, che tra l’altro non aveva motivi di rancore con l’uomo, anzi le era grata per il trattamento di favore. Tanto che i due avevano anche scherzato e si erano presentati con i loro nomi. La Suprema corte nel dubbio sgombra il campo da un equivoco e chiarisce che il bacio sulla guancia è una violenza sessuale se non è consensuale. I giudici di legittimità avvertono che «per vero alcuna pretesa natura consuetudinaria può ravvisarsi neppure nel bacio sulla guancia tra due soggetti che fino a pochi minuti prima erano due perfetti sconosciuti l’uno rispetto all’altra, e si erano trovati a contatto per la regolarizzazione amministrativa del titolo di viaggio».

Fonte: Il Sole 24 Ore