il modello Haier che trasforma le aziende in ecosistemi
Infatti, in questo sistema, il confine tra dipendente e imprenditore si assottiglia. Quando le persone condividono responsabilità e benefici economici, il senso di ownership si traduce in velocità decisionale e innovazione diffusa: qualità che, nei modelli tradizionali, richiedono controllo e burocrazia. Quando i dipendenti si sentono imprenditori, l’azienda guadagna fiducia, valore e agilità.
Negli Stati Uniti, dove Haier ha acquisito General Electric Appliances, il modello ha prodotto i migliori risultati del marchio in un secolo. In Cina, il principio si è esteso all’intera filiera, fino a includere partner e clienti nella stessa piattaforma contrattuale.
Conclusioni: il colpo di martello
Per la maggior parte delle aziende, l’impresa è ancora figlia del modello fordista: una macchina sociale costruita per produrre efficienza, in cui le decisioni scendono dall’alto, l’obbedienza è la virtù primaria e ogni individuo resta un ingranaggio in una catena di montaggio invisibile.
Il valore nasce ancora dentro l’organizzazione e solo alla fine incontra il mercato, lontano e filtrato da ruoli, budget e controlli. Ma questa macchina, pur ancora imponente, arranca di fronte alla complessità del mondo contemporaneo.
A incrinarne gli ingranaggi sono la volatilità, l’imprevedibilità, l’incertezza del quadro socio-politico ed economico, insieme alle mutate aspettative dei clienti e del mercato. Le esperienze citate in precedenza mostrano come l’impresa possa non solo far fronte, ma addirittura trarre vantaggio da simili sfide in ottica antifragile, trasformando il comando in contratto, la gerarchia in relazione, l’obbedienza in iniziativa imprenditoriale e coinvolgimento del dipendente. Forse il vero segno del nostro tempo non è la tecnologia, ma la capacità di ripensare il patto che tiene insieme persone, clienti e organizzazioni.
Fonte: Il Sole 24 Ore