Il primo amore somiglia all’ultimo

Nel racconto Il barone rampante di Italo Calvino, il nobile Cosimo Piovasco di Rondò rifiuta l’autoritarismo terreno e sceglie per sempre la vita sugli alberi. Un bel giorno viene a sapere che ci sono degli Spagnoli che non possono toccare terra. Cosimo va da loro e incontra Ursula. I due vanno per rami, si trovano stretti su un fragile pero e, a ogni gesto, finiscono per abbracciarsi. Comincia così il primo amore, giunto inaspettatamente: «bello da non capire come mai lo si potesse immaginare bello prima. E della sua bellezza la cosa più nuova era l’essere così semplice». A Cosimo allora parve che avrebbe dovuto essere sempre così. Ma poi la storia continua, un cattivo Gesuita li insidia, e Cosimo scoprirà che la semplicità è solo del primo amore.

Analisi dei primi amori

Umberta Telfener, studiosa delle relazioni, ci ha regalato una interessante, meditata, a tratti commovente analisi dei primi amori usando come fonti libri, film e «regalandoci» molti casi incontrati nella sua attività di psicoterapeuta. Uso il termine «regalare», che ricorre spesso nel libro, perché il primo amore è un’esperienza intima. Svelarla agli altri vuol dire regalare il periodo della nostra vita in cui lo spazio-tempo si è compresso in qualcosa di totalizzante, di puro, dalla bellezza inimmaginabile. I primi amori vivono all’interno di un mondo chiuso inosservabile dall’esterno.

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Se esaminiamo i primi amori descritti nei film e nei libri scopriamo che spesso finiscono perché irrompono le circostanze esterne, la vita degli adulti, la famiglia, insomma il caos delle possibilità impreviste e fuori dal controllo di Lei e Lui (o delle due Lei o dei due Lui).

Capita a Cosimo quando gli Spagnoli tornano a Granada. Capita nel film Nuovo cinema paradiso perché la famiglia di Lei cambia città e c’è un malinteso tra Lei e Lui. Un messaggio non viene recapitato per un disguido e poi riemergerà alla fine del film, troppo tardi, quando ormai Lei e Lui sono adulti maturi e il cinema sta per essere distrutto. Capita nella autobiografia di Nabokov: la rivoluzione russa scombussola il mondo e in un vortice di violenze scompare anche il primo amore.

François Truffaut

E così, i primi amori, almeno nei racconti, finiscono per lo più a causa di eventi avversi, non di decisioni. Nella storia del cinema François Truffaut è stato il solo regista a sviluppare un ciclo di cinque film in cui Antoine Doinel (attore Jean-Pierre Léaud) invecchia passando da bambino a una vita adulta con una progressione di amori che, inizialmente ingenui e semplici, finiscono poi per complicarsi sempre di più.

Fonte: Il Sole 24 Ore