Il Re Sole e i giochi di potere a Versailles

Luigi XIV fece del castello di Versailles una macchina del divertissement, e così rimase per il resto del suo regno. Il fatto di aver scelto Versailles come teatro dei divertimenti, già quando era occupata da vari cantieri edili, dimostra quanto il Re Sole la preferisse a Saint-Germain. La descrizione delle prime feste conferma che le lamentele dei cortigiani, i quali sostenevano di essere stati trascurati, erano ingiustificate.

Il 14 ottobre 1663 Colbert osservò: «Ogni giorno balli, balletti, commedie, musica per voce e strumenti di ogni tipo, violini, passeggiate, partite di caccia e altri diversivi si sono susseguiti uno dietro l’altro, e la caratteristica davvero speciale di questa casa è che il re ha voluto fossero arredati tutti gli appartamenti per gli ospiti; egli offre anche da mangiare a tutti e fornisce candele e fonti di calore a ogni camera da letto, ciò che non si era mai fatto prima d’ora in nessuna delle residenze reali».

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Versailles era «assai piacevole

Per la Grande Mademoiselle, nel 1666 Versailles era «assai piacevole», soprattutto perché gli ospiti stavano con il re dalla mattina alla sera. Anne-Marie-Louise non si annoiava mai in sua compagnia. Tutte le donne erano un po’ innamorate di lui, e tutti gli uomini cercavano di ingraziarselo. Il duca d’Enghien dichiarò: «A un grande ballo a Versailles tutte le signore erano splendidamente vestite e tutti si sono molto divertiti». Il re una volta aprì le danze indossando un costume per metà persiano e per metà cinese. Un altro ballo durò fino alle sei del mattino. Enghien definì Versailles «il posto più gradevole che si possa immaginare», ma anche un posto dov’era «più probabile che succedessero avvenimenti straordinari», dal momento che in quel contesto si aveva più facile accesso a Luigi XIV.

Orlando furioso di Ludovico Ariosto

Nel maggio 1664 il re aprì le porte di Versailles a seicento invitati per Les plaisirs de l’île enchantée, una festa che durò una settimana. Il suo premier gentilhomme, il duca di Saint-Aignan, che lo aveva aiutato a organizzare i primi incontri con Louise de La Vallière e gli riferiva tutti i pettegolezzi, curò i particolari dell’organizzazione. Il ballo si ispirava a uno dei poemi più famosi del periodo, l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, pubblicato nel 1516. Alcine aveva stregato Roger (interpretato dal re) e altri cavalieri, i quali dovevano rompere l’incantesimo. Melissa dava un anello magico a Roger, liberandolo così dal sortilegio. Alla fine un balletto rappresentava il momento in cui cavalieri, nani, demoni e mostri irrompevano nel palazzo incantato della maga. A quel punto Roger fu interpretato da un attore professionista, affinché il re potesse guardare lo spettacolo.

Molière e la sua troupe

In un teatro sul prato principale, Molière e la sua troupe misero in scena La principessa d’Elide, una comedie-ballet. Oltre al torneo e allo spettacolo, vi furono balli, fuochi d’artificio e cene per centinaia di ospiti in varie aree del giardino, davanti agli occhi di migliaia di spettatori.

Fonte: Il Sole 24 Ore