Il tonno rosso del Mediterraneo piace a Rio Mare

Portare il pregiato e richiesto tonno rosso del Mediterraneo nell’ambito della produzione di Rio Mare, il noto e storico marchio che fa parte della Business unit food di Bolton Group, impresa multinazionale italiana presente con le sue linee di prodotto nella grande distribuzione, nelle profumerie, nelle farmacie e nei negozi specializzati Bolton Group sviluppa un fatturato di quasi 2,8 miliardi. Per il momento si tratta di un’ipotesi, poco più di un auspicio, ma della possibile iniziativa il management di Rio Mare ha cominciato a discutere con i vertici del Wwf con cui la Business unit food di Bolton Group ha avviato una collaborazione da anni. «Un progetto che riguarda l’area delle Isole Egadi – spiega Luciano Pirovano, global sustainable development director food di Bolton Group –. Qui siamo presenti ormai dal 2014 con attività a sostegno dell’area marina protetta. La produzione del tonno rosso nell’ambito delle nostre attività industriali ha certamente un grande valore simbolico e di attenzione ulteriore a questo territorio».

La sostenibilità dell’industria ittica

La Business Unit Food di Bolton Group – con il suo marchio Rio Mare in primis – e Wwf Italia e International da anni lavorano «per trovare soluzioni che portino l’industria ittica ad adottare politiche di produzione e di approvvigionamento sempre più sostenibili: la partnership è stata avviata nel 2016 e, successivamente, rinnovata nel 2021, con l’obiettivo di promuovere i valori della sostenibilità lungo tutta la filiera». Grazie a questa collaborazione, la Business unit food di Bolton Group ha implementato una roadmap che ha l’obiettivo di raggiungere entro il 2024 il 100% di tonno proveniente da attività di pesca certificate Msc (Marine Stewardship Council) o coinvolte in progetti di miglioramento della pesca (Fips – Fishery Improvement Projects) solidi e credibili, orientando il proprio approvvigionamento da stock ittici in salute, e di incrementare la tracciabilità e la trasparenza dell’intera filiera.

A questo impegno si aggiunge l’attività di advocacy svolta insieme a Wwf e rivolta alle istituzioni con l’obiettivo di coinvolgere gli enti governativi in questo percorso volto alla valorizzazione dell’intera filiera, in particolare per l’adozione di nuove misure da parte delle Regional fisheries management organizations (RFMOs), «per aiutare la ricostruzione degli stock sovrasfruttati e salvaguardare gli stock in salute».

La tutela delle Aree marine protette

In questo contesto si inserisce anche la promuovere e valorizzarazione della salvaguardia del “Capitale blu” e la tutela delle Aree marine protette per preservare gli habitat marini. In questa direzione si inserisce il supporto alla Summer School 2022 di Marettimo, nell’Area marina protetta “Isole Egadi”, rivolta ai giovani climate shaper per educarli alla tutela dell’ambiente, alla salvaguardia dei mari e alla comprensione delle politiche di sviluppo sostenibile, attraverso strumenti concreti che permettano di agire in modo responsabile nei confronti degli oceani e degli ecosistemi. «La Summer School è un progetto nato con l’obiettivo di permettere ai ragazzi di ‘toccare con mano’ il valore della conservazione ambientale, un tema al centro dell’attenzione internazionale. Un impegno che l’Area marina protetta porta avanti insieme a Rio Mare, con cui ha avviato una collaborazione ormai pluriennale attraverso la quale sviluppa programmi di monitoraggio e educazione alla sostenibilità. Una partnership di cui siamo molto orgogliosi, a dimostrazione del valore di una sinergia pubblico-privato in grado di generare un cambiamento e contribuire alla salvaguardia del nostro futuro e di quello delle nuove generazioni» dice Salvatore Livreri Console, direttore dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”.

I giovani studenti hanno avuto l’occasione di partecipare a momenti formativi guidati da autorevoli rappresentanti degli enti coinvolti, come l’incontro dedicato al percorso di sostenibilità di Rio Mare e dei suoi progetti trasformativi tenuto da Luciano Pirovano, Global Sustainable Development Director Food di Bolton Group. Il programma prevede, inoltre, numerose experience per scoprire i segreti dell’area marina protetta via mare, esplorando le sue grotte e i fondali con Giovanni Chimienti (Biologo Marino, Università degli Studi di Bari) e Martina Capriotti (Biologa Marina esperta in inquinamento acquatico, ricercatrice presso l’Università del Connecticut) – entrambi National Geographic Explorer -, visitando il centro europeo di avvistamento della foca monaca e il centro di recupero per tartarughe marine a Favignana.

Fonte: Il Sole 24 Ore