Impianti sportivi, capitali dal Pnrr

Le opportunità che il Pnrr offre in ottica di ripresa economica del Paese e rilancio, anche in chiave immobiliare, costituiscono uno strumento che non deve assolutamente essere sprecato. Alcune settimane fa il Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, proprio nell’ambito del Pnrr, ha esplicitato la missione su “Sport e inclusione sociale” che ha come obiettivo l’incremento di integrazione sociale, attraverso la realizzazione o la rigenerazione di impianti sportivi che favoriscano il recupero di aree urbane.

Le risorse per lo sport

Nel concreto sono stati stanziati 700 milioni di euro sia per la realizzazione ex novo sia per la rigenerazione di impianti esistenti, attraverso due bandi: il primo destinato ai comuni capoluogo di regione e provincia con popolazione superiore ai 20mila e ai 50mila abitanti, per la realizzazione o la rigenerazione impianti polivalenti indoor, Cittadelle dello sport o impianti natatori; il secondo destinato a tutti i comuni italiani per realizzazione di nuovi impianti o alla rigenerazione di impianti esistenti che siano di interesse delle Federazioni Sportive.Un’opportunità da cogliere, soprattutto per il Sud del Paese, dal momento che il Dipartimento per lo Sport ha precisato che almeno il 40% delle risorse è destinato a candidature da parte di enti locali appartenenti alle regioni del Mezzogiorno. Di certo un segnale importante per l’Italia, dove la cultura allo sport non ha avuto lo stesso sviluppo di altre nazioni, Stati Uniti davanti a tutti solo per fare un esempio, ma dove, soprattutto negli ultimi anni il Governo ha dimostrato un po’ più di attenzione per questa tematica. Basti pensare ai numerosi incentivi che esistono oggi per lo sviluppo delle attività sportive su tutto il territorio nazionale.Per meglio sfruttare questi fondi, occorre pensare a progetti innovativi e sfidanti, che abbiano il giusto ritorno in termini di rivalutazione del territorio. Sul fronte del recupero delle aree urbane, infatti, risulta evidente come un nuovo impianto, dalle caratteristiche multifunzionali, pensato per ospitare ogni categoria di evento sportivo nazionale e internazionale, con la possibilità di includervi, nell’area in cui è localizzato, negozi, musei, ristoranti, alberghi, cinema, parcheggi, media center, palestre, ecc. possa dare nuovo slancio allo sviluppo urbanistico. E, di conseguenza, immobiliare, con la possibilità di far crescere il mercato del real estate nei quartieri in cui i nuovi impianti verranno realizzati.

Le opportunità per il Real Estate

Facendo un paragone, con le dovute proporzioni, è possibile ipotizzare un impatto positivo sul mercato immobiliare in qualche modo paragonabile all’effetto che le prossime Olimpiadi invernali avranno sulle città di Milano e Cortina. Secondo un recente studio di Scenari Immobiliari in collaborazione con Risanamento, entro il 2036 le trasformazioni urbane e edilizie di Milano interesseranno 4,8 milioni di metri quadrati di superficie, all’incirca 500mila metri quadrati in più rispetto al normale sviluppo urbanistico degli ultimi 5 anni, con conseguente impatto sul mercato immobiliare di circa 19 miliardi di euro di valore aggiunto. Una cifra superiore del 40% rispetto a quella ipotizzabile in assenza delle Olimpiadi, con conseguente ricaduta positiva su tutti i settori dal residenziale al terziario, fino al commerciale. Uno stadio di calcio di qualità, ad esempio, in grado di rispondere ai criteri infrastrutturali delle massime serie nazionali ed europee, al cui interno si trovano sale per meeting ed eventi, Skybox, aree ospitalità VIP esclusive, spazi commerciali, hotel, centro benessere, uffici e spazi di coworking, sale video ludiche, palestre, cinema, ecc. può creare un vero e proprio mini-indotto in grado di trascinare anche il mercato immobiliare della zona, per l’appetibilità che gli immobili acquisterebbero. Come un vero e proprio acceleratore di dinamiche economiche e urbanistiche, moltiplicatore di iniziative sociali ed economiche, per riconvertire spazi vuoti e valorizzare strutture esistenti e realizzarne di nuove.

Proprio in questa direzione ci siamo mossi, in collaborazione con Gabetti Property Solutions, con un nuovo piano di riqualificazione dello stadio Erasmo Iacovone di Taranto. Un progetto importante per una città in continua espansione, presentato alcune settimane fa e del valore di circa 35 milioni di euro, di cui curiamo lo sviluppo finanziario e che si ipotizza di realizzare entro il 2026, per essere pronti ad accogliere i XX Giochi del Mediterraneo di Taranto. Un tipico esempio di quello che si potrebbe fare per far ripartire il settore sportivo del nostro Paese, rilanciando l’urbanizzazione di alcune zone cittadine, magari utilizzando proprio quei fondi europei messi a disposizione dal Pnrr, che per una buona fetta verranno indirizzati proprio al Sud Italia.Le opportunità sono concrete e i meccanismi già ben oliati: occorre fare le giuste valutazioni, studiare soluzioni all’avanguardia e avere una visione di lungo periodo, per dare quel giusto slancio al settore sportivo, in primis, e al mercato immobiliare di rimbalzo dall’altro.

*Amministratore delegato di Esperia Investor

Fonte: Il Sole 24 Ore