In un libro le performance dei musei statali italiani

In un libro le performance dei musei statali italiani

È stato presentato nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura (MiC) “Il Libro Bianco dei Musei Statali Italiani”- Analisi delle performance 1996-2023”, voluto da Mondo Mostre in collaborazione con il Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università Roma Tre, a firma delle professoresse Laura di Pietro e Flaminia Musella. Il libro è la rielaborazione in forma cartacea del Database dei Musei Statali Italiani in cui vengono aggregati e resi fruibili dati sugli istituti statali (musei, parchi archeologici, chiese giardini e monumenti) dal 1996 al 2024, e che integra in un’unica piattaforma aperta a tutti (databasemusei.mondomostre.it) vari indicatori: sui visitatori e sugli incassi da biglietterie, ricavi da servizi aggiuntivi come i bookshop e le visite guidate, royalties dei concessionari, e molte altre informazioni che vengono pubblicate ogni anno dall’Ufficio di Statistica del MiC, con le serie storiche Istat (2008–2024) su turismo e popolazione.

Il libro ed ancora di più il database è una raccolta di dati sterminata che aggrega le rilevazioni di centinaia di istituti (432, nel 2023). In particolare, restituisce molte analisi comparate, tenendo conto di numerose variabili e approfondisce momenti storici precisi come il periodo del Covid e i cambiamenti che ha comportato, i legami tra musei e turismo e cosa è derivato dalla maggior autonomia dei grandi comprensori museali, acquisita 10 anni fa.

Alcuni dati per rappresentare un sistema

Tra tutti questi numeri ci vogliamo soffermare su alcuni particolarmente significativi che restituiscono tanto le dimensioni del fenomeno quanto la portata dei cambiamenti in atto e in alcuni casi accendono una luce sulle anomalie del sistema.

  • 60.850.091 – è la somma aggregata dei visitatori di tutti gli istituti (432) nel 2024, cifra più che doppia rispetto ai 25.029.755 del 1996. Ancora più marcato l’incremento dei soli visitatori paganti passati in quasi 30 anni da 11.366.184 a 31.784.116. I visitatori paganti nel 2024 sono stati di più di tutti i visitatori del 1996.
  • 382 milioni di euro – è l’incasso aggregato da biglietteria nel 2024, nel 1996 erano poco più di 52 milioni di euro (cifra derivante dalla conversione in euro del dato originale era ovviamente in lire), ma il Louvre da solo ne fattura quasi la metà con la biglietteria: 126 milioni di euro nel 2024.
  • 12 euro – e qualche spicciolo, è il costo medio del biglietto pagato dai visitatori nel 2024, quasi triplicato rispetto al ’96. Comunque inferiore a quello dell’inflazione in generale che nel periodo in esame ha alzato il costo della vita di circa il 350 per cento. A questo proposito nel database mancano i costi sostenuti dai vari istituti per poterli paragonare a quelli dei ricavi e la loro evoluzione negli anni.
  • 52,75% – è la percentuale dei ricavi da biglietteria pari a 165.582.019 euro, nel 2023, dei tre principali plessi (Colosseo, Foro Romano e Palatino, Gallerie degli Uffizi e Pompei) rispetto tutti gli altri. Un dato monstre se si pensa che queste tre istituzioni sono meno dell’1% del totale preso in considerazione. Una rappresentazione plastica che mette in luce diseguaglianze all’interno del cluster analizzato e da cui si ricava che gli altri 429 istituti, insieme, hanno generato solamente 148 milioni di euro di fatturato, un dato che ci fa interrogare sul da farsi per la loro valorizzazione e sul rapporto costo/benefici per la collettività.
  • 61.956.506 euro – è il ricavato da servizi aggiuntivi (audioguida, bookshop, visite guidate, prevendita, caffetterie e ristoranti) nel 2022, dato anomalo rispetto ai sopracitati essendo in calo rispetto agli anni precedenti: ben 7 milioni in meno rispetto al periodo pre-covid. Ma non essendoci un dato attualizzato al 2024 difficile fare previsioni.
  • 6.176.874 euro – sono le royalties percepiti dallo stato per i sopracitati servizi aggiuntivi, pari a meno del 10% sempre per l’anno 2022. Questi servizi sono spesso appaltati a concessionari specializzati. Il servizio aggiuntivo che incide maggiormente nella percentuale dei ricavi è il Bookshoop.
  • 2023 – è stato il primo anno dopo la pandemia in cui i visitatori paganti hanno superato, del 10%, il numero di visitatori paganti del 2019.
  • 10.302.191 – i visitatori paganti dei musei nel Lazio, seguiti da Toscana e Campania. Anche Lombardia e Piemonte si posizionano al di sopra del milione di visitatori, 41.000 quelli del Molise, infinitamente meno dei soli Uffizi, ad esempio.
  • 5 – i ristoranti integrati in tutti gli istituti statali italiani. Solo 5. Il numero in sé non dice molto ma dice come ci siano grandi possibilità di ampliare l’offerta di servizi aggiuntivi che possono contribuire sia ad aumentare ricavi che ad aumentare l’attrattività dei musei.

I numeri non mentono ma bisogna saperli interpretare con onestà perché portino alla creazione di valore e questo progetto di ricerca fornisce un’importante base operativa da cui partire a livello decisionale.

Fonte: Il Sole 24 Ore