In Val Gardena la montagna gourmet dell’hotel Tyrol

Ci sono posti dove si ama sempre tornare, perché si sta bene. Un esempio è l’Hotel Tyrol a Selva di Val Gardena. I motivi? Innanzitutto per il calore dei proprietari Bibiana e Maurizio Micheli, local lei, toscanissimo lui, e un mix perfetto il figlio Emanuele. Anche se Bibiana lavora nell’albergo ereditato dalla zia da quando aveva 14 anni, non si può negare l’influenza toscana come testimonia la comparsa di un timido giglio nel bassorilievo del bancone del bar. Bibiana è un turbine, parla con gli ospiti e invita i compaesani a passare per due chiacchiere e un bicchiere di vino, che sia l’ex sindaco o un campione di sci (sì, c’era anche Peter Runggaldier, appena rientrato dai campionati di Cortina). Cosicché l’atmosfera è sempre allegra e conviviale, e nei fine settimana orchestrata da una dj.

Gli ambienti in stile tirolese parlano del posto, come le tre statue seicentesche dei santi ricevute come pagamento di una prestazione di un avo, o il bambino impaurito di Patrick Senoner, uno dei più giovani (e degli ultimi) scultori della Val Gardena, famosa per l’intaglio artistico.

Anche la spa è un omaggio al Sudtirolo, con un percorso di sette saune, la piscina all’aperto riscaldata e i trattamenti che finiscono in una tinozza colma di acqua e cabernet. C’è poi un altro, fondamentale, motivo per fermarsi all’Hotel Tyrol: il buon cibo. Anche qui c’è il tocco toscano di Alessandro Martellini, che arriva dalla Maremma e ha perfezionato l’arte con Antonio Guida, suo maestro e due stelle Michelin.

Chef Alessandro si occupa di tutto il comparto, dalla prima colazione alla pizza del pranzo, dal vitello tonnato della mezza pensione al menù degustazione di Suinsom dove, giustamente, nel 2023 è arrivata la stella Michelin. In una stube romantica con otto tavoli appena, si comincia con sashimi di dentice e tartare con carciofo (una delizia) e si finisce con soufflé al cioccolato e sorbetto di lampone, irresistibile anche dopo il pane caldo con burro, benvenuti e le sette portate generose. I vini li propone la sommelier veneta Marika Rossi, enciclopedia vivente dell’universo enologico italiano. Infine c’è lo sci: qui è ski in/ski out, ovvero si esce e si torna con gli sci ai piedi. L’abbonamento si compra alla reception (scegliete quello più ampio) e si scia tutto il giorno spaziando nell’immenso comprensorio di Dolomiti Superski.

Fonte: Il Sole 24 Ore