JP Morgan, i soci bocciano la super-paga del ceo Jamie Dimon

Gli azionisti di Jp Morgan bocciano il premio deciso dal gruppo per lo storico chief executive Jamie Dimon. Solo il 31% dei soci ha votato in assemblea annuale a favore di uno speciale compenso in opzioni azionarie da 52,6 milioni di dollari per Dimon, un incentivo che era stato messo a punto per convincerlo a rimanere alla guida dell’istituto per almeno altri cinque anni. In otto degli ultimi dodici anni, il maggior istituto bancario americano aveva visto i compensi dei vertici sostenuti da ben il 90% dei voti.

Obiettivo: trattenere Dimon

Il voto – il cosiddetto say -on-pay – è solo consultivo ed è previsto che il top executive mantenga la paga prevista. Anche se la banca aveva in passato indicato di voler tenere conto dell’opinione degli azionisti in assemblea annuale. Jp Morgan si è difesa sottolineando che il premio è estremamente raro e legato al progetto di trattenere Dimon. Il voto negativo sul pacchetto straordinario, per quanto senza il potere di esser fatto rispettare, è tuttavia significativo delle crescenti polemiche sui super-compensi, nella finanza e ai vertici dell’intera Corporate America. Le paghe sono tornate a marciare a passo rapido all’indomani del momento peggiore della pandemia. Il Wall Street Journal ha calcolato che il compenso mediano per i ceo nelle grandi aziende Usa ha raggiunto un nuovo record a 14,7 milioni per il 2021, con aumenti almeno del 12% per gran parte dei dirigenti.

Il caso Intel

Con i premi ai vertici sono tornate le proteste. Il sostegno ai pacchetti di compensi al vertice per le aziende dello S&P 500 è sceso oggi all’88,3%, dall’89,6% del 2020 e dal 90% del 2019, ultimo anno pre-Covid. Altri influenti colossi Usa hanno subito smacchi sui compensi al top. Solo poche ore prima del voto a Jp Morgan è venuto alla luce che il 54,2% degli azionisti di Intel ha detto no, puntando i riflettori su un pacchetto da quasi 180 milioni per il ceo Pat Gelsinger.

Quanto guadagna il ceo

Nel caso di Jp Morgan, una grande società di consulenza ai soci, la Glass, Lewis & Co. era scesa in campo invitando a votare contro il premio al 66enne Dimon, denunciando «eccessivi pacchetti straordinari» non in linea con la performance e tali da sollevare continue preoccupazioni sulla struttura dei compensi al top. Anche un’altra influente società di consulenza, la Iss, aveva raccomandato una bocciatura. Dimon, che già vanta un patrimonio personale miliardario, per il 2021 ha ricevuto in totale 84,4 milioni di compensi, compreso il premio da 52,6 milioni e 25 milioni in azioni, 5 milioni di bonus e un salario base di 1,5 milioni.

Fonte: Il Sole 24 Ore