La fuga dei cervelli al Sud: «Costa oltre 4 miliardi. Ogni anno fanno le valigie 134.000 studenti e 36.000 laureati»

La fuga dei cervelli al Sud: «Costa oltre 4 miliardi. Ogni anno fanno le valigie 134.000 studenti e 36.000 laureati»

È un’emorragia silenziosa che mette a repentaglio il presente e il futuro del Sud dell’Italia. Il rapporto Censis – Confcooperative “Sud, la grande fuga”, divulgato oggi, mercoledì 12 novembre, parla chiaro: ogni anno se ne vanno 134.000 studenti e 36.000 laureati. Una fuga dei cervelli che a quell’area costa costa oltre 4 miliardi. «Un trasferimento di ricchezza che risale dal Sud prendendo la strada del Nord», osserva Maurizio Gardini, numero uno di Confcooperative. «È una perdita sociale, economica, demografica, culturale – aggiunge -. Un depauperamento silenzioso di risorse che svuota interi territori. Un pezzo della futura classe dirigente che se ne va, lasciando dietro di sé interrogativi sul destino del Mezzogiorno».

Una perdita economica, dunque: 157 milioni di euro evaporati dalle casse degli atenei meridionali. Risorse che si materializzano altrove, nelle università del Centro-Nord, dove rette più salate (2.066 euro contro i 1.173 del Sud) hanno fruttato 277 milioni di incassi. Il conto per le famiglie meridionali? Altri 120 milioni annui di differenziale. Il Sud paga di più per vedere partire i propri figli.

Le città più gettonate: Roma, Milano e Torino

Roma, Milano e Torino sono le città universitarie più ambite. Roma con 32.895 studenti che rappresentano il 16,4 % sul totale degli iscritti nelle sedi universitarie della provincia; Milano con 19.090 studenti il 10,1% (sul totale) e Torino con 16.840 il 15,7% sul totale.

La (debole) “contro migrazione”

L’indagine segnala una (debole) “contro-migrazione”: 10mila giovani dal centro nord si sono iscritti alle università del Sud. Invece di versare 21,1 milioni di rette alle università settentrionali, ne hanno pagati 12 a quelle del Mezzogiorno, ma – viene messo in evidenza nel documento – è una contro migrazione debole che non compensa, né mitiga gli effetti economici e sociali della fuga dei giovani dal Sud.

Fonte: Il Sole 24 Ore