La pandemia cambia i top manager: donne leader più sicure nel gestire la crisi

Oltre 54mila fra Chief executive officer e Chief marketing officer di 36 Paesi interpellati su oltre 20 tematiche di natura economica, politica e organizzativa fra quelle maggiormente dibattute in questi mesi per capire come è cambiato e sta cambiando l’umore dentro le aziende. È dunque un campione particolarmente rilevante e rappresentativo quello utilizzato da Worldcom (il principale network al mondo di agenzie di pubbliche relazioni indipendenti) per stilare il suo annuale Confidence Index, rapporto che va ad evidenziare le principali preoccupazioni, il livello di consapevolezza e il sentimento di fiducia percepito dal top management nell’affrontare lo scenario attuale rispetto ad ambiti strategici come il lavoro e la leadership.

Una curiosità legata allo studio, innanzitutto: per analizzare l’enorme mole di dati raccolti online ed estrarre gli indicatori, come ha spiegato Diego Biasi, founder e Ceo dell’agenzia italiana BPress, è stato utilizzato un metodo, coperto da brevetto e di proprietà della società di ricerche canadese Advanced Symbolics, basato su algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning. Veniamo ora ai principali indicatori emersi.

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La maggiore variazione rispetto al rapporto del 2019 è tinta di rosa: l’aumento dell’indice di fiducia delle donne leader, nell’ordine del 7%, si contrappone infatti al calo della fiducia dei leader uomini (di pari percentuale). E il fatto che l’indagine sia stata condotta durante una pandemia induce a credere che le figure apicali al femminile si dimostrino più sicure nel gestire una crisi rispetto ai colleghi maschi.

Gli impatti in chiave business provocati dal Covid-19 sembrano inoltre aver innescato due “nuove” tendenze, che rivestiranno un ruolo centrale anche nel 2021: la fiducia nella capacità di migliorarsi e riqualificarsi ha scalato 15 posizioni per assestarsi al primo posto assoluto della classifica tematica, mentre la fiducia nell’uso della tecnologia per collaborare e innovare sale di 16 scalini per arrivare al secondo posto.

Due novità importanti in uno scenario che, complessivamente, vede la fiducia dei leader in diminuzione (dell’8%) e che registra solo altre due variazioni positive, oltre a quelle sopra citate, e cioè l’incidenza e il ruolo dei media (che passa dall’ultimo al decimo posto, con i manager francesi a spiccare come i più fiduciosi su questa tema) e l’immagine aziendale e la brand reputation.

Fonte: Il Sole 24 Ore