La sfida della mobilità sostenibile riparte dalle città: Torino, Firenze e Roma alla guida del cambiamento
I temi legati alla ciclabilità e alla sicurezza della mobilità lenta sono tornati negli ultimi giorni all’ordine del giorno del dibattito politico, in ambito locale, ma anche a livello nazionale, dimostrando la grande rilevanza di queste questioni per il futuro delle città. I frequenti incidenti che coinvolgono ciclisti e pedoni e le discussioni dai toni accesi su singole scelte infrastrutturali o di limitazione della velocità riaprono la riflessione sulle scelte urbanistiche e, a dispetto di divisioni troppo spesso condizionate da eccessi polemici e scelte ideologiche, contribuiscono ad alimentare il dibattito sulla mobilità urbana in una logica di sviluppo e sostenibilità.
Un segnale rilevante in questo senso viene dall’Urban Award che, per la prima volta nella sua storia, ha visto il podio interamente occupato da tre grandi città. Il premio, promosso dall’Anci con l’obiettivo di valorizzare le migliori pratiche di mobilità sostenibile nei comuni italiani, ha visto infatti sul gradino più alto Torino, seguita da Firenze e Roma.
Con queste scelte, Urban Award fotografa quest’anno un vero e proprio cambio di stagione: il boom di candidature da parte delle grandi città indica che la mobilità urbana sostenibile è diventata ormai una priorità trasversale, capace di unire pianificazione, tecnologia, educazione e qualità della vita.
Torino, Firenze e Roma dimostrano, infatti, che anche nelle metropoli italiane, spesso considerate troppo complesse e immobili, è possibile un cambiamento di passo per poter ridurre il traffico, migliorare la qualità dell’aria e restituire spazio alle persone con politiche pubbliche concrete, premianti e ben coordinate. Incentivi chilometrici, ciclabili universitarie, regolamenti sulla sharing mobility, bonus digitali, pedonalizzazioni e rigenerazione urbana: sono solo alcune delle azioni che hanno permesso ai tre grandi capoluoghi italiani di scalare il podio della sostenibilità in una logica di integrazione multimodale della mobilità che sia al servizio delle persone e della qualità della vita.
La giuria ha volute così premiare non solo l’innovazione tecnica e infrastrutturale, ma anche l’impatto reale sui comportamenti, il coinvolgimento delle comunità locali, la coerenza delle politiche e la capacità di fare sistema tra Tpl, ciclabilità, incentivi e rigenerazione. Accanto ai tre vincitori, due menzioni speciali: Palermo, altra grande città che sperimenta un modello originale fondato su gioco, scuola e spazio pubblico premiata dal riconoscimento dello sponsor Intesa Sanpaolo, e Noceto, unico piccolo comune premiato, che ha fatto della mobilità dolce una buona pratica stabile e partecipata, radicata nel tempo.
Fonte: Il Sole 24 Ore