L’Alto Adige tra le mete ideali nel post-lockdown

«Aria fresca, spazio e natura: queste sono le cose che cerco in una vacanza, soprattutto di questi tempi. Un luogo che offre tutti e tre in abbondanza è il Renon (chiamato anche Ritten), un altopiano che si trova sopra la città di Bolzano, nella regione dolomitica del Sudtirol». Angela Giuffrida, corrispondente in Italia per il Guardian, racconta in poche righe la scelta dell’Alto Adige come destinazione per il 2021 in Italia come vacanza che sogniamo quest’anno.
Vista la situazione di congelamento dei viaggi derivata dalla pandemia, la testata britannica ha sostituito quest’anno la tradizionale “travel hotlist” di gennaio con le destinazioni nel mondo suggerite dai sui giornalisti con una “wishlist”, ovvero una scelta di 21 luoghi in Europa nei quali i corrispondenti locali vorrebbero tornare non appena sarà possibile muoversi.

Meta raggiungibile in treno

Per l’Italia la corrispondente da Roma ha scelto Bolzano e il Renon come meta per camminate ristoratrici sulle Dolomiti sulle orme di Sigmund Freud, tra i frequentatori più noti dell’altopiano. Nel 1911, durante un soggiorno di tre mesi all’Hotel Bemelmans-Post nel borgo di Collalbo, il padre della psicoanalisi scriveva: «Qui sull’altopiano del Renon è divinamente bello e confortevole… ho scoperto in me stesso un desiderio inesauribile di non fare nulla».La giornalista ricorda dunque che a Freud è intitolata una passeggiata nella rete di 300 km di sentieri escursionistici dell’area, percorsi buoni «per tenervi attivi di giorno e soddisfatti ma esausti di notte», scrive. E aggiunge: «Il mio preferito sale al Corno del Renon, una vetta di 2.260 metri con panorami paradisiaci sulle Dolomiti e pure un luogo dove pernottare, al Rifugio Corno del Renon». Mentre a Collalbo suggerisce il Gasthof Wiesenheim, una pensione a conduzione familiare. «Non serve la macchina per raggiungere il Renon – conclude Giuffrida -. Prendi un treno per arrivare a Bolzano e da lì una funivia. Sull’altopiano un trenino collega i principali paesi con un percorso panoramico».

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Dalla Moravia alle terme di Uriage-les-Bains

La corrispondente in Italia non è l’unica tra i giornalisti del Guardian a sognare un ritorno in stile relax. Glenn Patterson vorrebbe tornare tra le colline di Annaghone nella contea di Tyrone, che è il centro geografico dell’Irlanda del Nord, mentre Jon Bryant propone di cercare un rifugio placido a Uriage-les-Bains, un signorile villaggio termale 10 km a sud-est di Grenoble; Philip Oltermann svela l’attrazione per il Lüneburg Heath, un parco naturale di 107mila ettari nella Bassa Sassonia che sembra poco canonico per la Germania, mentre rimanda a paesaggi scandinavi o scozzesi, mentre Philip Malcolm suggerisce la regione di Westhoek, dove le Fiandre sono ancora natura e birra trappista (quella dell’abbazia di Westvleteren).C’è poi chi rimpiange assembramenti e concitazione urbana, come Andrea Bak che vorrebbe tornare tra il pubblico di amanti dell’heavy metal al CopenHell, uno dei più grandi festival in Danimarca, o Sorrel Downer che desidera «la vita di città viscerale» a Madrid: nervosismo trasandato, traffico, arte di strada, creatività, negozi di moda, neon, caffè indipendenti, ricchezza multiculturale e gatti randagi tra tavoli traballanti sul marciapiede sono le cose che le mancano della capitale spagnola; per non parlare di Noah Charneyche tornerà al food market di Ljubljana, nel cuore della capitale slovena, mentre Will Millard dal Galles dichiara senza mezzi termini di voler tornare ad entusiasmarsi allo stadio di Cardiff per una partita di rugby.

Fonte: Il Sole 24 Ore