Legami investe sul retail. Ricavi raddoppiati

Legami investe sul retail. Ricavi raddoppiati

Tutto ricorda l’ambiente di una start up, nel quartier generale di Legami, ad Azzano San Paolo, in provincia di Bergamo: il design dal sapore industriale degli spazi, con tanto legno e metallo combinati tra loro, i divani accoglienti dove i 220 dipendenti (in larga parte donne e con un’età media di 32 anni) possono rilassarsi nei momenti di pausa, il tavolo da calcetto nella sala mensa, dove campeggia un’enorme scritta in neon: «We are dreamers», siamo dei sognatori. O meglio dei visionari, cioè sognatori sì, ma con un’idea ben chiara dell’identità dell’azienda e del suo percorso di crescita. Come Alberto Fassi, il fondatore di questa realtà che della start up ha tutti i connotati, compresi i tassi di crescita, nonostante alle spalle abbia già una storia lunga 20 anni.

Nata nel 2003, oggi Legami è un brand della regalistica e cartoleria che progetta e disegna oltre 5mila prodotti, suddivisi in 17 aree merceologiche, dalla cartoleria agli accessori per la casa, dai giochi alla tecnologia, dal viaggio al beauty, e molto altro. Dopo i risultati record del 2024 – con ricavi a 245 milioni di euro, in crescita del 73%, un utile netto superiore ai 28 milioni e un Ebitda margin di oltre 50 milioni contro i 7 milioni del 2023 – nell’anno fiscale 2025 (che chiuderà a marzo 2026) stima di raggiungere i 300 milioni di euro di ricavi, più del doppio rispetto ai 142 milioni del 2023 e oltre il triplo rispetto ai 76 milioni del 2022. Anche il personale è rapidamente aumentato e oggi l’azienda conta circa 1.400 dipendenti, di cui oltre 200 operativi nel quartier generale di Bergamo, dove vengono ideati i prodotti Legami, e il resto nella rete vendite, che conta oggi 146 boutique monomarca (saliranno a 180 a fine anno), tra Italia, Francia e Spagna, oltre a 600 corner shop e 10mila rivenditori autorizzati in 70 Paesi.

Una crescita supportata anche dall’ingresso, nel 2023, di DeA Capital (tramite il Fondo Flexible Capital), che detiene il 42% del capitale della società. La quota di maggioranza, pari al 54%, rimane ad Alberto Fassi, mentre il managing director Massimo Dell’Acqua e il presidente del cda Giuseppe Soda detengono rispettivamente il 2% ciascuno.

«Siamo cresciuti, ma rimaniamo legati all’idea originaria di una realtà innovativa e dinamica, attenta ai valori della creatività, della positività, del rispetto per le persone e per il pianeta – spiega Alberto Fassi -. Continuiamo a credere che ogni prodotto, ogni colore e ogni progetto possano essere un modo per ispirare il cambiamento, con lo stesso entusiasmo e la stessa curiosità che ci hanno guidati fin dal primo giorno». E da sempre Legami guarda all’estero come naturale sbocco dei propri prodotti, attraverso i canali wholesale, retail e digitale: «Oggi, il 52% del fatturato è realizzato oltre i confini nazionali – spiega Dell’Acqua -: il 37% in Francia, Spagna, Germania e Regno Unito, il 15% nel resto del mondo. Stiamo lavorando per ampliare la nostra rete di monomarca anche ad altri Paesi dell’Europa centrale».

Fonte: Il Sole 24 Ore