«Locked Down», il cinema ai tempi della pandemia

Il copione è firmato da Steven Knight, un tempo autorevole autore di script come quello de «La promessa dell’assassino» di David Cronenberg, oppure del film «Locke» che lui stesso ha diretto, che però da qualche anno sembra irriconoscibile nello scrivere sceneggiature non all’altezza del suo nome e che – come in questo caso – finiscono per sgonfiarsi col passare dei minuti.

Doug Liman è un regista d’azione (tra i suoi titoli migliori c’è «Edge of Tomorrow») ma non riesce in questo caso a imprimere al film il giusto ritmo.Discrete prove dei due protagonisti Chiwetel Ejiofor e Anne Hathaway, ma non bastano ad alzare il livello della pellicola.

Bad Luck Banging or Loony Porn

Esiti molto diversi sono quelli raggiunti da «Bad Luck Banging or Loony Porn», coraggioso film rumeno firmato da Radu Jude.Vincitore dell’Orso d’oro all’ultimo Festival di Berlino, il film racconta di un’insegnante la cui vita cambia improvvisamente quando un video pornografico amatoriale con lei come protagonista finisce su internet. Cercherà in ogni modo di fermare lo scandalo, ma i genitori degli alunni vogliono la sua testa.

Diviso in capitoli, «Bad Luck Banging or Loony Porn» si apre mostrando senza censure il filmato che rischia di distruggere la carriera della protagonista.Ambientato dopo il primo lockdown dovuto alla pandemia, il film è una potente riflessione attorno al tema di ciò che riteniamo “osceno”: Radu Jude mescola documentario e finzione, materiali di repertorio e sperimentazione in questo lungometraggio dall’andamento anarchico e ricco di messaggi che arrivano forti e chiari allo spettatore.Giocando coi formati e con le aspettative del pubblico (come dimostra anche un finale con “diverse possibili conclusioni”), Jude punta su una messinscena che va volutamente sopra le righe per descrivere l’ipocrisia della società (rumena e non solo) contemporanea.

Il risultato è un lavoro spiazzante, allo stesso tempo folle e lucidissimo negli spunti proposti.

Fonte: Il Sole 24 Ore