Marketing sotto stress tra caro vita e clienti infedeli

Il postino busserà pure sempre due volte, ma oggi è in grado di contrastare persino le pressioni inflazionistiche. Perché c’è un prodotto richiestissimo nel negozio virtuale di Amazon e che sta per diventare persino un fenomeno televisivo, oltre che social. Accade nell’America dai mille occhi da Grande Fratello: qui nonostante la crisi economica nel carrello della spesa impazza l’acquisto di una speciale webcam esterna di sorveglianza, una di quelle microcamere integrate che si attivano al suono del campanello di casa e che a breve permetteranno di mettere in onda corrieri e postini, ma anche babysitter, dogsitter, idraulici, muratori, amici e parenti.

Tutti protagonisti nel nuovo format di Amazon Prime Video Ring Nation. La trasmissione selezionerà le sequenze più comiche, alternando animali, vicini e corrieri. «Con Ring Nation garantiremo alle famiglie americane un nuovo modo di divertirsi insieme», hanno dichiarato su Business Insider i produttori dello show. Anche se accanto all’attesa crescono pure le perplessità legate ai temi della privacy, sempre più sentiti anche Oltreoceano.

Anche con un format tv si prova a contrastare il caro-vita, che incide sui consumi di privati e aziende. Un combinato disposto che tiene insieme pressioni economiche globali, crollo della fiducia dei mercati e difficoltà di accesso al credito. Così scendono in campo nuove strategie di marketing.

«Siamo in un momento eccezionale, ma molti fattori che stanno avendo un impatto strutturale negativo sui costi produttivi, con evidenti ricadute sul consumo, sono noti da tempo. L’adozione sempre più ampia e condivisa di comportamenti sostenibili è nata come risposta di autotutela da parte dei consumatori. Se prima alcuni comportamenti erano messi in atto da gruppi limitati di persone tra quelle più sensibili alle istanze ecologiste, ora tagli allo spreco e accurata valutazione delle opzioni di acquisto stanno diventando un modello di comportamento seguito dai più. Basti pensare alla crescita dei gruppi di acquisto, al diffuso utilizzo delle eco-ricariche per evitare il costo degli imballaggi, alla crescita delle piattaforme di sharing e di compravendita di prodotti di seconda mano», afferma Stefania Romenti, professore associato di comunicazione strategica all’Università Iulm.

Strategie contro l’inflazione

Prezzo identico, ma meno prodotto. Il fenomeno della shrinkflation entra nella ridefinizione dei consumi. «I prezzi stanno aumentando rapidamente e intanto si registra una minore fiducia da parte dei consumatori e una maggiore ricerca della convenienza», afferma Alanna Petroff, Editor-in-Chief di Think with Google. Questo termine anglosassone – composto dal verbo “shrink” che significa restringere e “inflation” per inflazione – indica l’escamotage quasi impercettibile sullo scaffale. La tendenza sta prendendo piede poiché le aziende devono far fronte a prezzi più elevati per la moltiplicazione dei costi energetici e delle materie prime, nonché ai vincoli della catena di approvvigionamento. Non è un fenomeno nuovo. Già Toblerone qualche anno fa per far fronte all’aumento del costo del cacao decise di ridurre il numero dei pezzi di cioccolato, allungando gli spazi tra l’uno e l’altro per risparmiare sulla materia prima. Ora sta facendo lo stesso la britannica Cadbury, che ha ridotto del 10% le dimensioni delle sue barrette di cioccolato Dairy Milk, mantenendo però lo stesso prezzo.

Fonte: Il Sole 24 Ore