Mausoleo di Augusto apre il 1 marzo

A Roma l’indirizzo Piazza Augusto Imperatore coincideva con un fossato di oleandri, un “non luogo” disadorno, un rudere cieco con solo autobus e posti macchina. Nulla aveva a che fare con una piazza o un luogo augusteo, dal 1° marzo tutto cambia: sarà uno snodo urbanistico pedonale che proporrà una radicale trasformazione del modo di vivere l’archeologia. I percorsi del sistema urbano di cordonate scenderanno comodamente verso l’ingresso del Mausoleo e la pavimentazione dell’età di Augusto e di Domiziano (I a.C.-I d.C.).

Il progetto fa scendere la città alle quote archeologiche, sei metri sotto il livello strada, dove appoggerà una piazza con Caffetteria e Infopoint, da cui si godranno varie direttrici prospettiche e piani di profondità. In primo piano il Mausoleo di Ottaviano Cesare Augusto, la tomba dinastica circolare più grande al mondo (Ø= 90 m per un’altezza di circa 45m) e l’alta e luminosa abside di S. Carlo. Le visite saranno gratuite per tutti fino al 21 aprile, Natale di Roma, e per i residenti sino a fine 2021. L’elegante sito bilingue, già premiato, aggiorna sui lavori in corso.

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Sullo sfondo: due chiese “gemelle”, il recinto quasi “metafisico” dei portici razionalisti degli anni ‘30 (Vittorio Ballio Morpurgo), in un raffinato manto di verde urbano e travertino che si distenderà salendo dolcemente verso la quota dell’argine sul Lungotevere. Forse riuscirà davvero ad integrare in un progetto complessivo il funzionale Museo dell’Ara Pacis e la fontana di Richard Meier (2006), le tre chiese seicentesche (S. Rocco, S. Girolamo dei Croati e SS. Carlo e Ambrogio al Corso) e il funzionalismo post-imperiale del Ventennio di Morpurgo, in cui rientra anche il prospicente cantiere del futuro Hotel Bulgari, negli ex palazzi Inps ora dei Benetton (Edizione Property S.p.a.).

Le risorse

Dopo gli scavi (2007-2011, al costo di 1.000.000 €) e il restauro conservativo (2016-2019) finanziati da Mibact (2.000.000 €) e Roma Capitale (2.275.000 €), nel cantiere a cielo aperto – sotto la Direzione della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e l’egida di Roma Capitale – si sta dando la forma del XXI secolo alla parte nord del Campo Marzio. Valorizzando finalmente, ad uso civico e turistico, l’antica spianata delle esercitazioni militari, tra Tevere e Flaminia, stratificatasi in 3 millenni di storia paesistica ed urbana, dai traffici fluviali pre-romani all’Urbe dei papi, a 5-10 minuti da Pantheon, Parlamento, Piazze di Spagna e del Popolo. TIM, con l’omonima Fondazione, ci sta mettendo 6 milioni, di cui 630.000 € sono stati spesi per le coperture di tre ambienti interni.

Cinque milioni e 370.000 € sono destinati al resto dell’adattamento funzionale, impiantistico ed estetico, necessario per la musealizzazione (impianti elettrico, di illuminazione, di riscaldamento, videosorveglianza, allestimento, rifiniture) e per il manto verde sul monumento e l’area circostante.

Fonte: Il Sole 24 Ore