Moncler illumina piazza Duomo per festeggiare 70 anni e guardare al futuro

In una recente intervista, Remo Ruffini, presidente e amministratore delegato di Moncler, aveva raccontato che tra gli eventi che ricordava con maggior emozione c’era quello organizzato a New York nel febbraio 2013 per presentare la collezione Grenoble del marchio, quella più legata all’heritage della montagna (nella foto qui sotto). Aveva spiegato che l’idea per portare alla fashion week americana «una foresta di persone, tutte di verde vestite», gli era venuta guardando il bosco dalla sua casa di montagna. Non sappiamo se la «foresta di persone», questa volta tutte di bianco vestite, portata in piazza Duomo (foto in alto) sia venuta in mente a Ruffini guardando un bosco coperto di neve, ma l’effetto è stato ugualmente magico, da foresta incantata e allo stesso tempo da coreografia degna di una cerimonia di inaugurazione di un’Olimpiade. Invernale, naturalmente. Anche perché a Milano è davvero arrivato l’autunno, con temperature di 20 gradi più basse, verso sera, rispetto ad appena un paio di settimane fa.

Settanta anni per settanta giorni

L’evento è stato organizzate per celebrare il 70° anniversario di Moncler, marchio nato in Francia nel 1952. Ed è stato uno straordinario takeover (termine americano per indicare una, amichevole, si intende, “invasione”) del luogo più iconico di Milano, piazza del Duomo, che ha dato il via a un programma di 70 giorni di eventi ed esperienze a livello globale.

Maya, il piumino simbolo (e long seller)

L’energia della serata ha ruotato attorno alla giacca Maya: un modello iconico, rivisitato nello stile e nei materiali che connette simbolicamente le origini del marchio con il suo futuro. Lo spettacolo è stato inaugurato dalla prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano Virna Toppi, ha coinvolto un cast composto da 1952 talenti – in omaggio all’anno di fondazione di Moncler – che hanno completamente “dipinto” di bianco la piazza mentre cantavano, ballavano e si muovevano indossando il modello speciale Moncler Maya 70 appositamente realizzato per l’anniversario.

Tra storia, contemporaneità e futuro

Il celebre coreografo Sadeck Berrabah (Sadeck Waff) ha orchestrato uno spettacolo che ha offerto una prospettiva unica della danza contemporanea, sfidando i limiti geometrici del corpo umano. Con l’obiettivo di continuare a coinvolgere e connettere le communities, come ha dichiarato più volte Remo Ruffini di voler fare, Moncler ha aperto al pubblico l’evento a cui hanno partecipato migliaia di persone. «In piazza Duomo ho visto la sintesi perfetta di come immagino Moncler nel futuro. C’è il rispetto della tradizione e la spinta all’innovazione nell’iconico modello Maya che negli anni continua ad evolvere nello stile e nei materiali, restando sempre contemporaneo – ha spiegato Ruffini -. C’è il rigore nell’esecuzione e la ricerca dell’unicità in uno spettacolo straordinario che propone una visione inedita della danza. C’è l’emozione di vivere questa esperienza insieme. C’è un messaggio che arriverà in tutto il mondo attraverso i canali digitali. Ed infine la cosa di cui sono più orgoglioso è di vedere qui rappresentate tutte le generazioni e di sentire la forte energia che arriva dalle nostre community. Insieme a loro costruiremo i nostri prossimi 70 anni».

La complessità del cast

In piazza Duomo si sono esibiti 700 ballerini, 200 musicisti, 100 coristi e 952 modelli, per un totale di 1952 persone. La performance si è aperta con un gruppo di ballerini disposti sull’intera piazza per trasmettere l’idea di una tela bianca, simbolo di un nuovo inizio. Un corista ha cantato poi a cappella mentre Virna Toppi ha eseguito un assolo sul palco. Alla fine del balletto, Sadeck Waff ha raggiunto Virna sul palco mentre il coro delle Voci Bianche ha iniziato a cantare. Il coro ha lasciato poi la scena alle note del brano Carmina Burana, suonato da un’orchestra milanese con la partecipazione di musicisti del Teatro alla Scala. Il pubblico ha poi assistito all’esibizione di danza di Waff accompagnato da un gruppo di ballerini.

Fonte: Il Sole 24 Ore