Nel 2020 consumi elettrici in calo del 5,3%

L’effetto virus sui consumi elettrici del 2020 si può sintetizzare in un numero. La domanda elettrica dell’anno passato è scesa del 5,3%. Lo rileva Terna (la Spa dell’alta tensione) nel nuovo rapporto mensile relativo al mese di dicembre.

I dati per l’intero 2020 sono ancora approssimati e in attesa di certificazione ma, con 302,7 miliardi di chilowattora usati in Italia l’anno scorso, già si possono trarre alcune indicazioni. Ovvio; si tratta di una media trilussiana che comprende i terrificanti mesi di marzo e aprile e la crescita sostenuta di dicembre.

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La domanda industriale

L’oscillazione della domanda elettrica è uno dei termometri più fedeli dell’andamento economico.
L’indice adottato da Terna per misurare l’andamento dell’industria e dell’economia è l’Imcei, che enumera i consumi delle aziende ad altissimo fabbisogno di elettricità allacciate direttamente alla rete di alta tensione.

L’indice industriale Imcei segna un anno (-7,9% rispetto al 2019) quasi tutto il posizione negativa rispetto al 2019 fin dal gennaio 2020 (-12% l’indice Imcei rispetto al gennaio 2019) e con gli abissi della primavera (-29% marzo, -34% aprile) e una ripresa lenta e graduale fino al pareggio di ottobre (-1%) e novembre (+1%) e il risultato fortemente positivo del dicembre che si è appena chiuso (+10% rispetto all’indice Imcei del dicembre 2019).

Corre l’export di corrente

Nel 2020 hanno rallentato un poco le centrali termoelettriche (hanno prodotto 175,3 miliardi di chilowattora, -6,4%) e, fra le fonti rinnovabili di energia, hanno prodotto in modo costante le centrali idroelettriche (47,9 miliardi di chilowattora, +0,8%).

Fonte: Il Sole 24 Ore