Nio, in rosso la startup prodigio. La crisi dei chip non fa sconti a nessuno

Prime difficoltà nell’apparentemente inarrestabile ascesa della cinese Nio, che ha accusato un rallentamento delle vendite nel trimestre in corso e ha visto scendere le sue azioni fino al 7% nell’after hours a Wall Street, dove è quotata. Contrariamente alle performance strabilianti del 2020, grazie alle quali ha superato per capitalizzazione le principali case. Volkswagen inclusa, Nio ha un bilancio negativo da inizio anno.

La startup di Shanghai ha riportato una perdita netta nel quarto trimestre a 1,49 miliardi di yuan (230 milioni di dollari), rispetto alla stima media degli analisti per una perdita di 757 milioni di yuan, secondo i dati di Refinitiv. Un aumento del 32,6% rispetto al precedente trimestre, seppure in calo del 51,5% rispetto a un anno prima. Nei tre precedenti trimestri gli utili per azione erano aumentati in media del 30%, mentre questa volta il dato è -65%. I ricavi hanno comunque toccato quota 1 miliardo di dollari, pari a un +133% rispetto al 2019 e a un +46,7% sul trimestre precedente.

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Tra le ragioni esposte dal ceo e fondatore William Li – che si è dichiarato prudente rispetto alle stime per la prima metà dell’anno e un po’ più fiducioso per la seconda senza che però ci sia piena visibilità – le difficoltà riscontrate con i fornitori di batterie e la carenza globale di semiconduttori che ha afflitto la maggior parte delle case automobilistiche. Li ha poi detto agli analisti che la società potrebbe lanciare un’auto per il mercato di massa, ma non ha offerto dettagli.

Nio, che produce i suv elettrici ES8 ed ES6, prevede di consegnare da 20mila a 20.500 veicoli nel primo trimestre, in aumento dal 15% al ​​18% rispetto al quarto trimestre.La previsione, tuttavia, è inferiore alla crescita del 42% registrata tra il terzo e il quarto trimestre, in linea con il rallentamento stagionale delle vendite di auto in Cina.

Lo scorso aprile Nio ha ricevuto un’iniezione di finanziamenti da 1 miliardo di dollari dal governo cinese ma ancora non è bastato, ovviamente, per colmare la distanza da Tesla, che domina il mercato dei veicoli elettrici in Cina. Nio, che ha presentato il suo primo modello di berlina ET7 a gennaio, deve anche affrontare la concorrenza dei rivali locali, soprattutto Xpeng. La società ha consegnato 7.225 veicoli a gennaio e 5.578 unità a febbraio, complice la debole domanda estera e il riacutizzarsi della pandemia. Mentre nel quarto trimestre le consegne sono state 17.353 e 43.728 nell’anno. Ricordiamo che Tesla aveva consegnato 180.570 veicoli durante il quarto trimestre e 499mila nell’anno.

Fonte: Il Sole 24 Ore