Nuoro, mobilitazione contro il parco eolico: danneggia la candidatura a polo di ricerca

Il parco eolico non si deve fare. Perché il rumore generato dai 13 aerogeneratori potrebbe disturbare la ricerca sulle onde gravitazionali «compromettendo la sfida» che si deve compiere a 200 metri di profondità con il progetto dell’Einstein Telescope. In provincia di Nuoro, ma poi anche nel resto dell’isola, parte la mobilitazione contro il parco eolico da 45,045 mw che si vorrebbe realizzare tra Bitti, Orune e Buddusò, autorizzato dall’ultimo decreto del presidente del Consiglio Draghi.

I sindaci annunciano battaglia. «Siamo pronti ad andare anche a Roma per far sentire la nostra voce e sostenere le nostre ragioni – anticipa Andrea Soddu, sindaco di Nuoro -. Sia chiaro non siamo contrari all’eolico, ma questa autorizzazione è arrivata nonostante il parere negativo del ministero. L’Einstein Telescope è un’occasione irrinunciabile non solo per la Sardegna, ma per l’intera Italia e non possiamo permetterci di perderla, è un’opportunità di riscatto per un territorio per anni penalizzato».

Il progetto Einstein Telescope

Per ricostruire la vicenda è necessario fare un passo indietro. Ossia quando si presenta l’occasione per dare una nuova vita alle gallerie della miniera ormai dismessa di Sos Enattos a Lula. Un’infrastruttura mineraria e industriale composta da pozzi e discenderie che si spingono sino a 200 metri di profondità e gallerie scavate, a iniziare dal 1868 dalla società Paganelli, per estrarre galena, blenda (da cui si ricava piombo e zinco) e argento.

Il sito minerario, chiuso da decenni, si trova in un’area silenziosa e antisismica, caratterizzata da spazi considerati dall’istituto di fisica nucleare il luogo ideale per lo studio delle onde gravitazionali. In questo contesto nasce Einstein Telescope candidato per l’Italia a ospitare il Centro europeo di misurazione delle onde gravitazionali e sostenuto da 41 enti di ricerca e università, coordinati dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

Il progetto prevede la costruzione di un «gigantesco interferometro sotterraneo triangolare per la ricerca delle onde gravitazionali». L’osservatorio utilizzando l’infrastruttura dei pozzi e gallerie, dovrebbe essere collocato a circa 200 metri di profondità, con un perimetro di circa 30 chilometri composto da bracci lunghi 10 chilometri. Importanti anche le ricadute economiche, stimate in sei miliardi da distribuire in 9 anni. A sostenere il progetto anche la Regione che l’ha inserito nel piano degli investimenti presentati nell’ambito del Recovery fund con un programma di spesa di 300 milioni di euro.

Fonte: Il Sole 24 Ore