Oltre 15 milioni di vaccini nei frigo, ma le quarte dosi crollano: -35% in 7 giorni

Nei frigoriferi di hub, farmacie e studi medici ci sono oltre 15 milioni di dosi di vaccino contro il Covid, ma nell’ultima settimana si è andati avanti a un ritmo di meno di 25mila somministrazioni al giorno di quarte dosi. Eppure sono oltre 13 milioni gli italiani tra over 60 e fragili a cui è raccomandato il nuovo vaccino bivalente: con questo ritmo non basterebbe neanche un anno per vaccinarle. La svolta normalizzatrice sul Covid voluta dal nuovo Governo sembra stia provocando un pericoloso effetto indesiderato, quello cioè di far fallire la nuova campagna vaccinale.

Il crollo delle quarte dosi nell’ultima settimana

Partite già al ralenti la scorsa estate ora le quarte dosi sembrano frenare, eppure sono necessarie per proteggere fragili e anziani nel lungo inverno che ci aspetta dove oltre che con il Covid – ora sicuramente meno pericoloso che in passato – bisognerà fare i conti anche con il ritorno dell’influenza che proprio in questi giorni sta cominciando a colpire di più raggiungendo i 5 casi per mille. Nell’ultima settimana – dal 28 ottobre al 3 novembre – le quarte dosi per over 60 e fragili, secondo i dati di Lab 24 del Sole 24 ore, sono infatti crollate del 35%: se dal 21 al 27 ottobre ne sono state fatte oltre 256mila – circa 36mila iniezioni al giorno, non proprio un bel ritmo – nei sette giorni successivi (dunque fino al 3 novembre) le somministrazioni sono scese a 166mila (meno di 24mila iniezioni al giorno in tutta Italia). Al momento sono 19 milioni gli italiani a cui è raccomandata la quarta dose tra over 60 e fragili: di questi 4,3 milioni si sono già protetti 1,8 milioni ancora no perché contagiati dal virus negli ultimi sei mesi, mentre sono oltre 13 milioni quelli che potrebbero ricevere la quarta dose ma non l’hanno ancora fatta

Gli effetti della svolta “normalizzatrice” del Governo

Sicuramente su questo crollo hanno influito i recenti giorni di festa, ma è indubbio che la discesa coincida anche con le prime misure adottate sul Covid che segnano una frattura con il passato: dall’addio del bollettino quotidiano all’abolizione dell’obbigo vaccinale per i sanitari con il reintegro dei no vax in corsia fino allo stop alle multe per gli over 50 che non si sono vaccinati (la misura è attesa nel prossimo decreto aiuti a cui sta lavorando il governo). Misure che se da una parte non rappresentano certo un “liberi tutti” dall’altra per più di un italiano possono essere intese come un invito ad abbassare la guardia. «I vaccini sono stati uno strumento indispensabile nella lotta alla pandemia», ha ricordato il ministro della salute Orazio Schillaci. Che ha sottolineato come «rimangono da raccomandare alle persone fragili, agli anziani e alle persone più deboli».

Chi può ricevere la nuova somministrazione

Dopo una prima circolare del ministero della Salute del 7 settembre che ha autorizzato i vaccini bivalenti aggiornati su Omicron 1 per over 60 e fragili lo scorso 23 settembre è stata firmata una nuova circolare che autorizza e rende disponibili anche i vaccini per Omicron 4-5. Questi nuovi vaccini bivalenti sono indicati per le stesse categorie di quello precedente e cioè per le quarte dosi di fragili, over 60 oltre che per chi, tra gli over 12, non ha fatto ancora la terza dose. La novità, contenuta nell’ultima circolare è che sono disponibili su «richiesta dell’interessato» come quarta dose anche per tutti gli over 12. Prevista anche una quinta dose per i gravi immunodepressi «dietro valutazione e giudizio clinico specialistico». Insomma la campagna vaccinale continua all’insegna della massima apertura a tutti, ma sembra invece che ci sia una vera e propria fuga dal vaccino visto che al momento neanche un quarto della platea a cui è raccomandato si è vaccinato.

Fonte: Il Sole 24 Ore