Paesaggi di fine autunno dal Treno del Bernina con tappa a Pontresina
La fine dell’autunno è ancora magica quando sul Trenino del Bernina si percorre la tratta ferroviaria che collega Tirano, in Italia, a Pontresina, in Svizzera, attraversando un paesaggio alpino mozzafiato. Il viaggio, che dura circa 2 ore e 30 minuti, include il passaggio per fermate come il viadotto elicoidale di Brusio e il punto più alto, l’Ospizio Bernina, a oltre 2.250 metri di altitudine. E ancora l’Alp Grüm, con la sua vista panoramica sulla valle e sui ghiacciai, e Ospizio Bernina (la stazione più alta a oltre 2000 metri), per ammirare il suggestivo Lago Bianco e il Lago Nero. Durante il percorso si possono ammirare le cime che fanno da corona alla Valle di Poschiavo. Arrivati al Passo del Bernina, il panorama diventa superlativo, si vedono le grandi cime che superano i 4.000 mt che sono imbiancate. E poi arriva la bella discesa verso Pontresina e da qui alla scoperta de la Val Roseg oppure del lago di Staz. St. Morizt è vicinissima e così l’incantevole borgo di Silz, un’altra escursione da fare in questo ipotetico itinerario. Quest’anno la stagione del foliage, complice le alte temperature, non si è ancora conclusa e a bordo del treno è incantevole lo spettacolo dei larici rossi che si gettano nelle acque dei piccoli laghi di montagna. Novembre è quel mese di transizione dove i colori sono ancora intensi, si spesso immersi nella quiete lontano dalla frenesia del turismo di massa e dove ci si può dedicare ancora ai percorsi a piedi a bassa quota
Il Trenino Rosso del Bernina
Il Trenino rosso del Bernina è uno dei treni “mito” così come l’Orient Express oppure la Transiberiana, e la ferrovia su cui corre è addirittura patrimonio mondiale dell’Unesco. In Europa sono i binari che arrivano più ad alta quota (2253 m) passando per boschi, laghi, ghiacciai, ponti ad archi, salite a tornanti e panorami mozzafiato. Un gioiello che viaggia a quelle altitudini anche in pieno inverno, tutti i giorni senza problemi, grazie ad un meccanismo alla motrice che funge direttamente da spazzaneve. Ed è spettacolare quando tutto intorno è innevato, un vero paesaggio da fiabia (pensate che spettacolo dev’essere farsi il viaggio quando è tutto imbiancato). I punti panoramici non si perdono perché le fermate, indicate sulle mappe che si trovano sui tavolini delle carrozze, sono comunque annunciati in varie lingue e alcune stazioni sono solo fermate in mezzo ai boschi da cui partire magari per una passeggiata o un itinerario in bicicletta..
Tappa a Pontresina
Chi pensa a Pontresina, pensa inevitabilmente anche all’alpinismo. L’imponente mondo delle montagne offre diverse sfide per gli alpinisti, tra cui il “re delle Alpi orientali” il Pizzo Bernina. Sia che si tratti di scalare pareti ghiacciate, sia di organizzare tour sugli sci oppure in questa stagione passeggiate con le racchette da trekking, a Pontresina sicuramente il cuore di ogni alpinista batte un po’ più forte. Non è un caso che la scuola di alpinismo di Pontresina sia la più grande e rinomata della Svizzera. Nel Museo Alpino è possibile apprendere particolari interessanti sull’alpinismo estivo e invernale, dall’epoca pionieristica della scalata al massiccio Bernina fino agli sviluppi dell’alpinismo moderno. Per chi ama le discese d’inverno sono imperdibili sul Diavolezza quelle notturne. In romancio «Glüna Plaina» significa luna piena. E proprio quando la luna piena splende in tutta la sua intensità, la funivia della Diavolezza, se il meteo lo consente, riprende il suo servizio per una notte: il Piz Palü emerge maestosamente nel buio, i nevai risplendono alla luce della luna piena mentre gli sciatori si avventurano sulla pista preparata e illuminata solo dalla luna. Ma anche chi preferisce osservare le montagne da una “distanza sicura”, a Pontresina trova un programma molto vario. Per esempio il paese è ritenuto una delle roccaforti del curling in Svizzera e durante la stagione invernale sull’area in ghiaccio naturale di Roseg, situata in un’incantevole posizione, si tengono regolarmente tornei di questa disciplina. Ma è bellissima la vallata in questa stagione, romantico raggiungerla seduti su una carrozza trainata da cavalli. Ci si gode il panorama allo scalpitare ritmato degli zoccoli, il profumo della pineta e ci sente come in una favola. A piedi invece è d’obbligo una passeggiata al Lej da Staz che si stende calmo e sulla sua scura superficie scintillante riflette i boschi e le montagne circostanti. Dopo una lunga estate, l’acqua del lago è ancora piacevolmente calda e, sulla riva, una zona barbecue e un parco giochi invitano a fermarsi. Camminando tra le piccole stradine di Pontresina ora si scorge la chiesa di montagna Sta. Maria oppure le case tipiche dell’Engadina con gli inconfondibili graffiti. E poi alcuni edifici che hanno fatto la storia.
Gran Hotel Kronenhof, icona della Belle Époque nel cuore dell’Engadina
Uno di questi è il Grand Hotel Kronenhof, soprannominato The Grande Dame dell’Engadina, un hotel che accoglie i suoi ospiti dal 1848. Con la sua architettura neobarocca del XIX secolo, il Grand Hotel Kronenhof è unico nel suo genere e rappresenta una delle più importanti testimonianze di architettura neo-barocca delle Alpi tanto da essere tutelato dal Ministero dei Beni Culturali come monumento storico e visitarlo merita una viaggio a Pontresina. Fondato nel 1848 come Gasthaus Rössli dalla famiglia Gredig, il Kronenhof è uno degli edifici più rappresentativi della Belle Époque alpina. Oggi, dopo oltre 175 anni di storia, continua a essere una delle mete più iconiche del turismo di lusso nei Grigioni. L’hotel, membro di Swiss Deluxe Hotels, conserva il fascino d’epoca nelle architetture e nei saloni, ma accoglie i viaggiatori con il comfort del presente. La recente ristrutturazione firmata da Pierre-Yves Rochon ha riportato alla luce l’eleganza originaria delle 112 camere e suite, molte delle quali affacciate sui ghiacciai del Roseg e del Bernina, e ha restituito nuova armonia agli spazi comuni: dalla Lobby al Kronenhof Bar, fino al Fumoir, ogni ambiente riflette una cura minuziosa per i dettagli. Bellissima la suggestiva Kronenhof Spa con vista sull’antico Le Pavillon, il solarium estivo immerso nel verde. La sua piscina interna panoramica si affaccia sulle vette circostanti e le suggestive piattaforme yoga esterne invitano a fermarsi per ricaricare le energie e concedersi indimenticabili momenti di relax, i percorsi escursionistici verso la vicina Val Roseg e il ghiacciaio del Morterasch conquistano gli ospiti di tutte le età, mentre i concerti gratuiti della Camerata Pontresina organizzati ogni domenica nel bosco di Taiswald assicurano un’esperienza assolutamente unica e impagabile.
Esperienze di fine autunno
L’hotel è aperto tutto l’anno, tranne una breve pausa a maggio, ha un ricco programma di attività anche durante questi mesi. Da non perdere per esempio Torch Hike con il General Manager – unsa suggestiva escursione sotto il cielo stellato guidata da Claudio Laager, Direttore del Kronenhof. Illuminato dalla sola luce delle fiaccole, il sentiero panoramico di Pontresina si veste di un’atmosfera incantata, permettendo agli ospiti un’autentica riconnessione con la natura e di vivere l’autenticità della montagna al calar della sera (date 14, 21 e 28 novembre). La passione gourmet è un altro must che l’hotel riserva agli ospiti. In cucina, l’autunno porta un menu di selvaggina al ristorante gourmet Kronenstübli che celebra la stagione con piatti eleganti e ricercati accompagnati da vini locali. Questo luogo (è uno dei tre ristoranti dell’hotel) aperto anche agli ospiti esterni è da anni il gioiello delle “mille” cucine del Grand Hotel Kronenhof di Pontresina (Michelin Star): nel 1848 da qui cominciò l’avventura della famiglia Gredig che ne fecero la loro enoteca Gredig e dove servivano i vini faticosamente trasportati a cavallo attraverso il Passo Bernina a 2.300 metri di quota. Il Gourmet Restaurant Kronenstübli è il nucleo originario dell’albergo, compresa la prima abitazione della famiglia Gredig. Da non perdere “The Scent of Wine”: un’esperienza esclusiva nella storica cantina dell’hotel, durante la quale affinare il gusto grazie agli aromi di vini pregiati e soprattutto scoprire storie e retroscena affascinanti dietro la loro produzione (18 novembre).
Fonte: Il Sole 24 Ore