Pakistan e Arabia Saudita firmano accordo di difesa reciproca

Pakistan e Arabia Saudita firmano accordo di difesa reciproca

Per quanto riguarda la tempistica dell’accordo, Riyadh ha negato qualunque nesso con quanto accaduto a Doha il 9 settembre scorso, quando Israele ha tentato di eliminare quel che resta della leadership di Hamas con un attacco che ha colto di sorpresa e fatto infuriare i vertici politici dell’emirato. «Questa non è una risposta a un Paese o un avvenimento in particolare, ma l’istituzionalizzazione di una cooperazione profonda e di lunga data tra due Paesi», ha spiegato un funzionario saudita.

Che i rapporti tra Islamabad e Riyadh siano solidi è cosa nota. Il Pakistan, che dispone dell’esercito più grande del mondo islamico, ha una presenza militare in Arabia Saudita dalla fine degli Anni 60 in risposta al coinvolgimento egiziano nella guerra civile nello Yemen del Nord e a difesa dei luoghi sacri di Medina e La Mecca. Una collaborazione fattasi più intensa dopo che la Rivoluzione islamica del 1979 ha fatto dell’Iran la più temuta potenza sciita della regione, oltre che un’aspirante potenza nucleare. In epoca più recente l’Arabia Saudita è corsa in soccorso del Pakistan nel 2021 con un prestito da 3 miliardi di dollari, poi rifinanziato nel 2022, 2023 e a dicembre 2024.

Secondo il libro “Eating Grass: The Making of the Pakistani Bomb” di Feroz H. Khan, un ex alto ufficiale dell’esercito di Islamabad, in passato Riyadh avrebbe fornito il suo «generoso supporto finanziario» per aiutare gli scienziati pakistani a sviluppare un programma nucleare in risposta al test atomico indiano del 1974. Secondo il Bulletin of Atomic Scientists, oggi Islamabad dispone di 170 testate nucleari, contro le 172 di New Delhi, e di un sofisticato programma missilistico che gli consentirebbe di colpire ogni grande città indiana.

I riverberi dell’accordo tra Arabia Saudita e Pakistan sono inevitabilmente destinati a essere avvertiti anche su questa sponda del Mare Arabico. Innanzitutto per la maggiore capacità di deterrenza convenzionale pakistana, dato che Riyadh dispone di una moderna aeronautica militare equipaggiata con circa 300 caccia di produzione europea (Typhoon) e americana (F-15) e finanziata da uno dei cinque budget militari più grandi del mondo. Ma anche perché un’alleanza di questo tipo con il Pakistan – un Paese con cui l’India ha combattuto tre vere e proprie guerre e una serie di conflitti più circoscritti come quello dello scorso maggio – rischia di aprire un solco tra Riyadh e New Delhi in un momento in cui i due Paesi stavano intensificando la propria collaborazione. Tra i progetti più ambiziosi degli ultimi anni c’è quello che si propone di collegare il Subcontinente all’Europa attraverso l’India-Middle East-Europe Economic Corridor (Imeec), una risposta alla Belt and Road Initiative cinese che mira a creare un’alternativa allo Stretto di Suez. A Riyadh sostengono che i rapporti con l’India siano «più forti che mai». Ma New Delhi, prudentemente, si è riservata di «studiare le implicazioni» dell’accordo «per la sicurezza nazionale e per la stabilità regionale e globale».

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Fonte: Il Sole 24 Ore