Più tempo per cambiare il televisore, slitta la svolta del digitale terrestre

La nuova roadmap

Tornando al “refarming”, resta ferma la data finale del 30 giugno 2022, ma cambia la roadmap suddivisa in quattro aree geografiche. Partenza il 15 novembre 2021 in Sardegna, poi tra il 3 gennaio 2022 e il 15 marzo 2022 toccherà a Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, provincia di Trento, provincia di Bolzano, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, tra il 1 marzo 2022 e il 15 maggio 2022 a Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche, tra il 1 maggio e il 30 giugno 2022 a Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania.

La causa principale: ritmo lento di sostituzione televisori

Come detto sul rinvio, almeno a giudicare dal documento presentato dal ministero in audizione, ha inciso in modo determinante il ritmo lento di sostituzione di televisori. Dal 2019, data in cui si è definito il calendario per il refarming, sono stati accumulati notevoli ritardi. La prima campagna di incentivazione al ricambio dei televisori varata dal precedente governo, con vincoli basati sull’Isee, non ha prodotto i risultati sperati. Recentemente il ministero dello Sviluppo guidato da Giorgetti ha lanciato il decreto per i bonus rottamazione fino a 100 euro, senza vincoli Isee, in attuazione della legge di bilancio 2021, ma considerando i tempi della Corte dei conti e della Gazzetta Ufficiale i contributi partiranno, si prevede, nel corso del mese di agosto. Si conta ora di dare una sterzata anche con la nuova campagna di comunicazione diffusa tra gli utenti.

Dal ministero si osserva che sono stati «ereditati un quadro regolatorio e impegni molto stringenti con alcune scadenze inderogabili». Viene migliorata la road map, è la posizione del governo, «così da garantire insieme la continuità del servizio ai cittadini, quella aziendale e i livelli occupazionali. Abbiamo preso atto delle criticità evidenziate rispetto alla road map dalla quasi totalità degli stakeholder e lavorato alla migliore e più equilibrata delle soluzioni possibili».

«Diamo atto al Governo, ministro e sottosegretario di aver compreso la delicatezza della situazione e di aver individuato percorsi più equilibrati. Si è scelta la concretezza e si sceglie di fare uno sforzo per tenere insieme il sistema avendo consapevolezza che ciascuno continuerà a fare la propria parte» commenta Franco Siddi, presidente di Confindustria Radio Televisioni. Critica la posizione di Aeranti Corallo per bocca del coordinatore Marco Rossignoli secondo cui servirebbe «una transizione contestuale al Dvbt-2/HevcC (senza passaggi intermedi all’Mpeg-4) di tutte le tv nazionali e locali in fase di switch off tra aprile e giugno 2022».

Fonte: Il Sole 24 Ore