Pokémon, i remake non sono mai una sopresa (ma il successo è sorprendente)

Quando abbiamo a che fare con i Pokémon il remake non è mai nuovo. Pokémon Diamante Lucente e Pokémon Perla Splendente sono una riproposizione dei giochi originali usciti nel 2007 per Nintendo Ds. Si ritorna nella regione Sinnoh senza guizzi e fughe in avanti. Ma dopo più di 380 milioni di copie vendute e ricavi stimati che superano i 100 miliardi di dollari ai mostricciattoli combattenti non si può chiedere di essere troppo diversi da quelli che sono. I videogiochi nel tempo si sono evoluti ma per gli appassionati conta solo ritornare a essere allenatori.

Il remake in sintesi

La storia originale è stata fedelmente riprodotta e la scala delle città e dei sentieri preservata: chi ha giocato a Pokémon Diamante e Pokémon Perla potrà tornare a visitare luoghi familiari e rivivere ancora una volta scene classiche. La storia originale è stata riprodotta fedelmente, mentre alcune funzioni tornano con una veste tutta nuova, tra cui una grafica colorata e modernizzata.

Cosa ci è piaciuto

Se hai un bambino o una bambina appassionata dei Pokémon hai voglia a convincerlo che tutto sommato il gioco non è tanto diverso da quello di quindici anni fa e che potevano aggiungere qualche cosa di più per svecchiare il gameplay. Lui vorrà solo allenare, coccolare e scegliere il proprio cucciolo tascabile, farlo evolvere e lanciarlo in battaglia. I Pokémon sono come la Coca-Cola, un successo decifrabile ma inimitabile. Gli ingredienti sono quelli che puoi intuire: cuccioli, collezionismo, battaglie ed accudimento. Quello che li rende un fenomeno unico nel mondo è la formula, l’algoritmo che muove tutti questi elementi generando una magia intergenerazionale.

25 anni di Pokémon

Diciamo subito che come franchise di videogame è secondo solo all’intramontabile Super Mario. I capitoli più venduti in assoluto sono stati proprio quelli dedicati alla prima generazione di mostriciattoli, Pokémon Rosso, Blu e Verde (versione giapponese mai arrivata in Occidente), con oltre 31 milioni di copie, seguiti da Pokémon Oro e Argento, con più di 23 milioni di copie, e i titoli che hanno segnato l’esordio della saga su Nintendo Switch, Pokémon Spada e Scudo, che hanno venduto più di 22 milioni di unità infrangendo il record di 6 milioni di vendite nella sola settimana di lancio. Dai 151 iniziali, i Pokémon sono passati attualmente all’incredibile cifra di 898, gradualmente introdotti in 8 generazioni di giochi che sono arrivati, nel tempo, a parlare ben 9 lingue.

L’Italia e i Pokémon

Pochi sanno che nelle battaglie con i Pokémon Italia è tra i Paesi più forti al mondo: basti pensare che a detenere un titolo a livello mondiale è attualmente il 26enne Leonardo Bonanomi. Senza dimenticare che agli ultimi Campionati Mondiali del 2019, il 45% degli invitati europei e il 37% dei top 16 qualificati automaticamente per la seconda giornata di tornei era composto da italiani. Inoltre, nel 2020, durante la prima competizione globale dedicata ai videogiochi Pokémon Spada e Scudo, la Pokémon Players Cup, la metà dei qualificati europei era composta da italiani e, sui 16 posti disponibili per la finalissima, ben 3 sono stati occupati da giocatori provenienti dal Bel Paese. Per dare un’idea della portata del fenomeno torneistico, i montepremi delle competizioni mondiali possono arrivare a garantire al primo classificato fino a 10mila dollari per il videogioco e 25mila dollari per il Gioco di Carte Collezionabili.

Fonte: Il Sole 24 Ore