Sanremo 2023, Mengoni sempre in testa. Fedez rappa contro Salvini e Bignami

Tutto tranquillo, fino a Fedez. La sintesi della seconda serata del Festival di Sanremo Amadeus quater sta tutta qua, perché si sa che intorno alle 23.30 i Ferragnez ululano alla luna. Martedì Chiara Ferragni si era cimentata con la lettera anti-sessista in finto nude look, mercoledì suo marito Fedez, dal palco a bordo piscina della nave Costa Smeralda, rappa contro tre esponenti del governo Meloni e se ne assume «ogni responsabilità», specificando che non aveva concordato l’intervento con la Rai. Questo il testo del suo rap: «Se va a Sanremo Rosa Chemical scoppia la lite (il riferimento è a Matteo Salvini, ndr)/ meglio il viceministro vestito da Hitler (Galeazzo Bignami di cui l’artista strappa la foto, ndr)/ Purtroppo l’aborto è un diritto/ Sì, ma non l’ho detto io: l’ha detto un ministro (Eugenia Roccella ndr)/ Sparo caz… ai quattro venti/ ma non lo faccio a spese dei contribuenti/ perché a pestarne di mer… sono un esperto/ Ciao Codacons, guarda come mi diverto». E meno male che la sua esibizione era un product placement.

La classifica delle 28 canzoni

Quanto alla gara, dopo la seconda serata abbiamo la prima classifica di tutte e 28 le canzoni in gara. In testa troviamo Marco Mengoni, seguito da Colapesce e Dimartino, Madame, Tananai ed Elodie. Poi Coma Cose, Lazza, Giorgia, Rosa Chemical, Ultimo, Leo Gassmann, Mara Sattei, Colla Zio, Paola e Chiara, Cugini di Campagna, Levante, Mr. Rain, Articolo 31, Gianluca Grignani, Ariete, Modà, Gianmaria, Olly, Lda, Will, Anna Oxa, Shari e Sethu . Nella classifica parziale della serata ci sono nell’ordine: Colapesce e Dimartino, Madame, Tananai, Lazza, Giorgia, Rosa Chemical, Paola e Chiara, Levante, Articolo 31, Modà, Lda, Will, Shari e Sethu.

È stata la notte dell’orgoglio boomer, con l’inedito team up che riunisce Al Bano, Morandi e Ranieri ma anche quella dell’Ariston che si trasformava in discoteca e s’alzava in piedi per ballare alle note dei Black Eyed Peas. C’era un Amadeus visibilmente più tranquillo, complice l’exploit di ascolti della prima serata, e un Morandi sempre più a suo agio nel ruolo di spalla del direttore artistico. Qua e là, rapide parentesi di riflessione sul grande mondo che gira intorno al piccolo mondo dell’intrattenimento: il dramma dell’Iran che affiora dalle parole di Pegah Moshir Pour e Drusilla Foer, le storie del carcere di Nisida raccontate da Francesca Fagnani. A notte fonda, poco prima della chiusura, il monologo del comico politically uncorrect Angelo Duro che fa l’elogio della prostituzione.

Il trio Al Bano, Morandi Ranieri

Gianni Morandi in galleria canta In ginocchio da te. Massimo Ranieri dalla platea gli fa eco con Vent’anni. Sulle scale appare Al Bano ed è subito Nel sole. Il super-trio della musica leggera italiana, allestito per l’occasione così da rassicurare i fan del festival con qualche anno in più, si prende il palco dell’Ariston: è subito questo il momento clou della seconda serata di Sanremo. Si incrociano e si sfidano a colpi di Andavo a 100 all’ora, Mattino, Rose Rosse, Scende la pioggia e Felicità. Ma soprattutto Perdere l’amore, Uno su mille e È la mia vita. Dove si fa a finire? A una standing ovation, a quattro torte per i «quattro volte 20 anni» di Al Bano e all’omaggio a Umberto Bindi per Il nostro concerto.

Ariston discoteca con i Black Eyed Peas

Balla il pubblico, ballano gli orchestrali: tutti in piedi per i Black Eyed Peas che trasformano l’Ariston in una discoteca. Il gruppo hitmaker vincitore di 6 Grammy, con 35 milioni di album e 120 milioni di singoli venduti in quasi 30 anni di carriera, ha dato la scossa al festival con un medley dei propri successi Mamacita, Don’t you worry, I gotta feeling. «L’Italia è bellissima e le persone sono magnifiche. Ringrazianmo l’Italia per suonare la nostra musica e per averci voluto qui stasera». La band ha mandato anche un ringraziamento a «zio» Tony Renis prima di intonare il proprio ultimo singolo Simply the best.

Fonte: Il Sole 24 Ore