Sap Now 2021: digitale e Big Data, le chiavi di volta della transizione sostenibile

I dati prima di tutto. È una partita che complessivamente vale 350 miliardi di investimenti e in cui si gioca la sfida della transizione ecologica. Dove anche le imprese (piccole e grandi) intervengono in maniera importante con l’immissione nel sistema di risorse proprie. Uno scenario in continua evoluzione, descritto nel corso del convegno dal titolo “Digitali e sostenibili: nuove performance d’impresa” con cui si è aperta la due giorni di convegni Sap Now, realizzata in collaborazione con Il Sole 24 Ore, e con la partecipazione di oltre 50 Partner, che vede il sistema imprenditoriale impegnato in un viaggio all’insegna della transizione ecologica, della sostenibilità e dell’economia circolare. Tra i protagonisti dell’intenso dibattito è stato Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte: «La transizione ecologica – ha detto – è stimata per l’Italia in 350 miliardi di investimenti, se pensiamo che soltanto su questo tema il Pnrr prevede il 6 per cento dell’allocazione delle risorse è chiaro che il resto degli investimenti deve arrivare dalle stesse aziende – ha affermato Gay, che è anche presidente di Anitec-Assinform –. In questa sfida molte aziende sono presenti e attive, altre sono ancora indietro, e altre ancora si stanno impegnando a recuperare chi è rimasto indietro».

L’A.I. al servizio della sostenibilità

Ed è proprio in questo percorso irto di ostacoli (che molte aziende hanno già intrapreso) che inizia a diventare centrale il tema degli obiettivi strategici di lungo periodo e degli strumenti più idonei per conseguirli; per esempio l’intelligenza artificiale, anche applicata al tema della sostenibilità che, come ha sottolineato Emmanuel Raptopoulos, Amministratore Delegato di SAP Italia: «Non è soltanto un tema legato all’etica» e dove assume un ruolo sempre più importante l’economia circolare. «Se riusciamo ad applicare anche a questi temi le tecnologie più innovative disponibili – dice Raptopulos – le aziende avranno maggiori possibilità di competere al meglio sul mercato mondiale». Una sfida che passa dallo sfruttamento «dei dati» cui è legata la trasformazione dei servizi, con un’attenzione particolare per i giovani della «generazione Z».

Tecnologie e ambiente

Il tema delle tecnologie nel corso del dibattito è apparso importante anche sotto un altro aspetto: quello della sostenibilità come vincolo cogente sia in temi di costi per le imprese e più in generale del sistema Italia. In altri termini: quanto il concetto della sostenibilità ambientale sia anche economicamente sostenibile. Ed è qui che tecnica e tecnologia, nelle sue diverse declinazioni, diventano importanti. A sottolinearlo è stata la sottosegretaria del ministero della Transizione ecologica Vania Gava: «per tutelare l’ambiente non dobbiamo fermare tutto – ha detto – ed è proprio la tecnologia, che è frutto di investimenti e ricerca, lo strumento che ci può aiutare per continuare nel processo della transizione ecologica che è il fattore fondamentale e si traduce in sviluppo sostenibile».

I fruitori delle tecnologie

Fabio Tomassini, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Gruppo Risparmio Casa, gruppo attivo nella distribuzione retail, specializzato in prodotti per la casa e la famiglia, ha analizzato il tema delle tecnologie dal punto di vista dei suoi fruitori: «Dal nostro punto di vista il tema dell’innovazione non si pone tanto dal lato della progettazione di nuove tecnologie, quanto nell’adottarle e sfruttare ogni loro potenzialità per raggiungere i nostri target di innovazione e di sostenibilità». Sulla stessa linea sono apparsi Matteo Bianchini, Chief Digital Officer di Design Holding, holding specializzata nello sviluppo di talenti nel campo del design di alta gamma.

Innovazione e tradizione

In questo quadro complesso in cui operano sia aziende innovative sia imprese tradizionali il tema della digitalizzazione diventa poi necessario e anzi fondamentale, come sottolinea Alvise Biffi, Vice Presidente Organizzazione, Sviluppo e Marketing di Assolombarda. «Il tema positivo è che c’è margine di crescita sull’impresa italiana – dice -. C’è molta strada da fare ma il contesto pandemico ha accelerato questo processo generando vincoli che hanno costretto anche le aziende più restie a lanciare il cuore oltre l’ostacolo nei processi di digitalizzazione». Quanto ai rischi, «la trasformazione delle competenze da cambiare all’interno dell’asset aziendale e il perimetro della Cyber security».A giocare la carta della digitalizzazione e innovazione tecnologica anche Carrefour, come rimarca la Cio Alessandra Grandel e Melany Libraro, chief digital officer di Ariston group, che sottolinea come «il digitale sia lo strumento necessario per la smart home, generando risparmi, di consumi energetici e di costi».

Fonte: Il Sole 24 Ore