Schillaci: «Premi ai medici e avanti con le vaccinazioni, ma svolta su quarantene e tamponi»

Innanzitutto i medici da «gratificare» con una indennità da riconoscere soprattutto a chi lavora nei reparti più stressati dal Covid e che comunque già da anni vivono una fuga di camici bianchi, «come quelli che lavorano nei pronto soccorso». Questo il primo impegno del ministro della Salute Orazio Schillaci in vista della legge di bilancio ormai alle porte.

Mentre sul Covid l’approccio, racconta l’ex rettore di Tor Vergata n un colloquio con il Sole 24 Ore e altri giornali, è quello di «allentare le misure», ma sempre con «prudenza» e con un occhio ai dati su contagi e ricoveri che ora «sono incoraggianti». «Per questo pensiamo spiega Schillaci -. a semplificare sull’isolamento domiciliare per i positivi e sui tamponi perché se ne fanno troppi», ma senza abbassare la guardia sui vaccini: «Stiamo lavorando a una campagna di comunicazione per rilanciare le vaccinazioni contro il Covid e l’influenza da fare anche insieme».

L’urgenza sul personale: dalla carenza al premio ai medici

«Ci sono grandi problemi aperti che ci trasciniamo da tanti anni come la carenza dei medici su cui purtroppo è stata fatta una programmazione non ottimale che viene da lontano: mi ricordo – avverte ancora Schillaci – che oltre 10 anni fa con gli altri presidi di medicina chiedevamo un aumento degli ingressi.I posti vanno sicuramente aumentati e su questo lavoreremo con il ministero dell’Università, ma – continua il ministro – i nuovi medici in più li vedremo solo tra 10 anni». Sulle carenze attuali soprattutto in alcune specializzazioni Schillaci conta di intervenire molto presto, già in legge di bilancio se possibile: «Alcune scuole di specializzazione sono meno attrattive di altre e questo incide in alcune discipline che sono strategiche come la medicina di emergenza e urgenza che forma i medici dei pronto soccorso , ma penso anche alla radioterapia che offre armi molto importanti a esempio nella lotta al cancro e pure i giovani sono meno attratti». Per queste discipline il ministro punta a una «gratificazione» in modo che diventino più «attrattive». «Partendo dalla mia esperienza personale penso – continua – all’esempio dell’indennità di rischio biologico per i radiologi e radioterapisti, ecco bisogna pensare a una indennità ad hoc per alcuni specialisti potrebbe essere un modo per convincere i giovani a fare queste discipline perché avere pochi iscritti alle scuole di specializzazione rappresenta oggettivamente un problema».

Dall’isolamento ai tamponi: «Ora regole meno rigide»

Uno delle prime misure in arrivo dal ministero della Salute riguarderà poi il Covid. Sotto la lente c’è l’isolamento domiciliare che prevede per i positivi almeno 5 giorni di “quarantena” a casa e un tampone negativo per poter uscire. «Bisogna semplificare e allentare», dice Schillaci sempre che i dati siano «incoraggianti» come quelli di oggi «a due mesi dalla riapertura delle scuole». Il ministro sottolinea, «da tecnico», come questa non sia una questione politica: «Se guardiamo alle due Nazioni che hanno liberalizzato di più su questo fronte ci sono Inghilterra e Spagna (hanno abolito la quarantena, ndr), con i conservatori a guidare il primo Paese e il centro sinistra a guidare il secondo». «Oggi – continua il ministro – alcune misure sono eccessive, ci stiamo lavorando con Iss, Aifa e Istituto Spallanzani: se i dati epidemiologici continuano a essere buoni sull’isolamento avremo delle norme meno rigide». «Anche sui tamponi bisogna pensare a un alleggerimento, perché se il Covid diventa una malattia meno aggressiva come sembra – conclude Schillaci – può bastare una moral suasion sui cittadini e un po’ di buon senso. Quando uno ha l’influenza e la febbre basta stare a casa e non uscire senza troppe rigidità o la necessità di fare tutti i tamponi che si fanno oggi». Infine sui vaccini si va avanti: «Già forse la prossima settimana lanceremo una campagna di comunicazione a cui stiamo lavorando e riguarderà sia il Covid che l’influenza».

Dopo la pandemia la Sanità al centro dell’attenzione

«Noi siamo qui solo da 20 giorni e abbiamo tante sfide da affrontare e per questo stiamo studiando i dossier per dare risposte a delle esigenze obiettive», avverte Schillaci. «La pandemia che è stata drammatica ha lasciato due aspetti positivi: ha rimesso la Sanità al centro dell’attenzione e ha dimostrato quanto la ricerca scientifica sia importante per la salute di tutti». Questo è un vantaggio che va utilizzato «per affrontare questione aperte che stiamo studiando e in particolare la fragilità della medicina territoriale e su questo stiamo facendo una riflessione importante e cercheremo di dare una risposta significativa usando bene i fondi del Pnrr e vedendo subito cosa può essere ottimizzato». «Al momento uno degli impegni più importanti a breve che abbiamo – spiega il ministro – è quello di far rispettare le milestone sul Pnrr da raggiungere entro dicembre: una riguarda la riforma degli Irccs che vogliamo completare e l’altro quello dell’ammodernamento delle tecnologie con le gare per le nuove apparecchiature». In ogni caso la sfida vera «sarà aprire le nuove strutture sul territorio con personale dentro stabile non precario e per questo potremmo usare anche i medici di continuità assitenziale».

Fonte: Il Sole 24 Ore