Scudo anti-droni con una rete nazionale di sensori: il piano al consiglio supremo di difesa di lunedì

Scudo anti-droni con una rete nazionale di sensori: il piano al consiglio supremo di difesa di lunedì

Uno scudo aereo ma anche una propria flotta di droni capaci di fronteggiare eventuali attacchi nella guerra ibrida: è il piano a cui, secondo quanto riporta l’Ansa, la Difesa sta già lavorando e che potrebbe essere uno dei temi sul tavolo del prossimo Consiglio di Difesa convocato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per lunedì prossimo, 17 novembre, che ha come ordine del giorno l’esame dell’evoluzione dei conflitti in corso ma anche la valutazione delle minacce ibride e le possibili ripercussioni sulla sicurezza del nostro Paese.

A Berlino il vertice dei ministri della Difesa di Italia, Francia, Germania, Polonia e Regno Unito

Prima però, venerdì 14 c’è il summit a Berlino per l’E5, il vertice sulla Difesa europea che unisce cinque nazioni: Italia, Francia, Germania, Polonia e Regno Unito. Dopo l’annullamento della visita a Washington, dove avrebbe dovuto incontrare il capo del Pentagono Pete Hegseth, il ministro Guido Crosetto vira verso la capitale tedesca per una riunione a cui parteciperà anche l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas. Si parlerà dei programmi nazionali, come quello antidrone, che però saranno coordinati a livello europeo (e con la Gran Bretagna): uno degli esempi è lo scudo aereo continentale e l’organizzazione di una Difesa unica dell’Unione. Un altro tema potrebbe essere legato al rafforzamento dell’industria bellica ucraina e agli aiuti in una guerra che vede Kiev arretrare.

Crosetto: catena di condivisione delle informazioni fra Difesa, Interno ed Enac

L’Italia intanto ha già le idee chiare su come muoversi. Del resto a ribadire che bisogna “prepararsi” per affrontare le incursioni dei droni che da mesi sorvolano i cieli d’Europa, bloccando in alcuni casi diversi aeroporti, è lo stesso Crosetto, il quale parla di «una strategia unificata contro la guerra ibrida dei droni: una catena di condivisione delle informazioni moderna tempestiva fra Difesa, Interno ed Enac». Lo scopo principale è di scongiurare rischi e sabotaggi in questa crisi internazionale con attacchi ibridi. Il piano che la Difesa sta studiando riguarda la sicurezza nazionale di tutte le infrastrutture: dovranno essere monitorate e protette in futuro, compresi gli aeroporti.

Il caso degli aeroporti di Roma

Come il sistema già attivo negli aeroporti di Roma, dove in caso di rilevamento di un drone non autorizzato esiste un meccanismo di controllo con cui – se l’oggetto volante è a breve distanza – sarebbe possibile localizzarne il relativo telecomando per risalire rapidamente a chi lo sta manovrando. In caso contrario, quando ci si trova di fronte a droni considerati delle minacce, il protocollo ne prevede l’abbattimento.

Fonte: Il Sole 24 Ore