Sicurezza, sgomberi lampo e giro di vite sui furti in casa: stretta della Lega
Sgomberi “lampo” per tutti gli immobili illegalmente occupati (non solo prima casa), stop all’iscrizione automatica nel registro degli indagati in caso di uso legittimo di armi da parte delle forze dell’ordine o per legittima difesa, ma anche istituzione del reato di “fuga pericolosa” per chi scappa all’alt delle forze dell’ordine, permesso di soggiorno a punti con verifica dei crediti ad ogni rinnovo. A cinque mesi dalla conversione in legge del decreto sicurezza, sono alcune delle misure contenute in un pacchetto di 14 proposte presentate dalla Lega in una conferenza stampa alla Camera. Un confronto ci sarà nei prossimi giorni con le altre forze della maggioranza per mettere a punto un testo condiviso, con Salvini che, dopo l’annuncio da Bari di lavorare a un nuovo decreto, ha fatto sapere di essersi già consultato con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Tra le misure anche una stretta sui ricongiungimenti familiari (consentiti solo a coniuge e figlio minore) e una garanzia finanziaria, come una cauzione, assicurazione o fideiussione, per gli organizzatori di manifestazioni a rischio.
«Mettiamo queste norme a disposizione della maggioranza parlamentare per aprire un dibattito. Il governo sceglierà se sarà un disegno di legge o un decreto. Noi alziamo l’asticella» ha detto il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni che assieme al sottosegretario Andrea Ostellari e ai capigruppo di Camera e Senato (Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo), ha illustrato le misure nel dettaglio. Un pacchetto nella «logica di continuità con il decreto sicurezza 1» che «la Lega ha contribuito in maniera determinante a realizzare» e «sta dando risposte importanti sul tema della sicurezza delle città, dal tema degli sgomberi, al contrasto alle borseggiatrici incinte o alle truffe agli anziani». Quanto ai tempi, probabile che il provvedimento arrivi solo dopo il via libera alla legge di bilancio.
Tutela processuale per forze dell’ordine e cittadini
La norma sulla tutela processuale prevede che i pm procedano ad accertamenti rapidi per valutare se procedere con l’iscrizione nel registro degli indagati di forze dell’ordine o cittadini comuni che sparano per difendersi. Va verificato lo «stato di necessità» ossia se l’azione difensiva è stata obbligata in assenza di altre soluzioni percorribili. Nessuna iscrizione automatica, insomma. «Si tratta di una garanzia per tutti, sia per i cittadini (ad esempio, nel caso di legittima difesa) che per le Forze dell’Ordine (ad esempio per l’uso legittimo delle armi)» ha spiegato Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia. «Non è uno scudo legale – ha assicurato il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni – non è impunità, le forze dell’ordine non vogliono mettersi fuori dalla legge ma la norma supera l’atto dovuto».
Garanzia finanziaria per le manifestazioni a rischio
«Il diritto a manifestare va sempre tutelato e salvaguardato e mai limitato, ma non può diventare il diritto a distruggere le città e ad aggredire le Forze di Polizia. Per questo responsabilizzare i promotori/organizzatori delle manifestazioni di piazza diventa fondamentale anche attraverso il versamento di una cauzione, fideiussione o un’assicurazione, ovvero una garanzia finanziaria che verrà riscossa in caso di danni» ha dichiarato ancora Molteni. Sarà il questore a valutare la criticità della manifestazione e ad applicare ulteriori prescrizioni relative a misure organizzative, e il Prefetto, in sede di Comitato provinciale, a valutare l’escussione della garanzia finanziaria. La misura sarà determinata da un decreto interministeriale. una garanzia finanziaria, come una cauzione, assicurazione o fideiussione, per gli organizzatori di manifestazioni a rischio.
Reato di fuga pericolosa all’alt della polizia
Sulla scia del caso Ramy, il giovane morto al termine di un inseguimento da parte dei carabinieri un anno fa a Milano, la Lega intende istituire una fattispecie autonoma di reato di ’fuga pericolosa’ per chi non si ferma all’alt delle Forze di Polizia o viola un posto di blocco, con una pena da 1 a 5 anni
Fonte: Il Sole 24 Ore