Società sportive, faro su operazioni sospette per 600 milioni di euro

Gli atleti italiani scalano il medagliere olimpico, ma le società e le associazioni che formano i nostri sportivi spesso peccano in trasparenza. Tra il 2016 e il 2020 sono state registrate operazioni sospette per 593,5 milioni di euro: false sponsorizzazioni, distrazione di fondi ottenuti dalle rispettive federazioni sportive, fittizi conferimenti ai soci e trasferimenti frenetici di azioni societarie per valori al di sotto di quelli registrati nei bilanci sono i sistemi illeciti messi a punto attraverso una serie di reati fiscali e societari.

Il bilancio messo a punto dall’Unità di informazione finanziaria (Uif), l’ente antiriciclaggio della Banca d’Italia diretto da Claudio Clemente, accende i riflettori sulla gestione amministrativa delle organizzazioni sportive italiano. Il dossier trova conferma nelle numerose indagini già portate a termine dalla Guardia di finanza, che ha ricostruito una rete di illeciti finanziari resi più critici dall’infiltrazione della criminalità organizzata, in grado di sfruttare lo sport per riciclare denaro sporco.

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Gli analisti dell’Uif hanno valutato 1.752 «Sos» (Segnalazioni per operazioni sospette) giunte nell’arco di un quinquennio. Negli ultimi anni risulta un costante aumento di irregolarità finanziarie, in flessione nel 2020 solo in ragione delle limitazioni sanitarie.

Falsi aumenti di capitale

Un capitolo di rilievo è rappresentato dalle false ricapitalizzazioni. Sono stati individuati finanziamenti ai capitali sociali compiuti in maniera fittizia. I fondi conferiti in sede di aumento del capitale a stretto giro sono rientrati nelle tasche dei soci, anche attraverso aziende loro riconducibili o collegate a terzi. Una ripatrimonializzazione rimasta sulla carta, che però ha lasciato traccia nelle segnalazioni.

Non solo. In alcune di queste organizzazione sportive “opache” è stata individuata una vorticosa cessione di quote societarie, passate di mano in mano in un brevissimo lasso di tempo, registrando, però, valori delle cessioni estremamente distanti da quelli riportati in bilancio e seguendo modalità di pagamento anomale.

Fonte: Il Sole 24 Ore